Con l’arrivo dell’estate e l’aumento repentino delle temperature il rischio del colpo di calore durante l’attività lavorativa aumenta esponenzialmente.

Ma cos’è il colpo di calore?

È uno stato di malessere generale che può interessare una persona esposta ad alte temperature, in un ambiente con forte irraggiamento solare, ad elevato tasso di umidità e scarsa ventilazione.

Come si manifesta?

Il colpo di calore si manifesta quando la temperatura corporea aumenta rapidamente (nel giro di 10-15 minuti) e raggiunge valori molto elevati (intorno ai 40-42°C) poiché i sistemi di termoregolazione del nostro organismo non sono in grado di compiere il loro compito in maniera efficace. A questo, si possono associare altri sintomi, come nausea e vomito, arrossamento cutaneo, accelerazione della respirazione e/o dei battiti cardiaci, mal di testa, crampi e debolezza muscolare, edema alle caviglie e/o ai polsi, perdita della capacità di produrre sudore, disidratazione, disorientamento e confusione fino alla perdita di conoscenza.

Colpo di calore nei luoghi di lavoro

Considerata la temperatura, in relazione con l’umidità, la ventilazione e l’irraggiamento.

Le giornate con una temperatura all’ombra superiore ai 30° e un’umidità relativa superiore al 70%, sono considerate giornate a rischio colpo di calore. Occorre tener presente che il rischio è più elevato quando il fisico non ha avuto il tempo di acclimatarsi al caldo; e per farlo, il nostro corpo ha bisogno dagli 8 ai 12 giorni. È quindi evidente che il rischio è più elevato nel caso di “ondate di calore”, soprattutto a fine primavera o all’inizio dell’estate. Il rischio può essere aggravato anche da uno scarso riposo notturno dovuta all’alta temperatura.

Durante le ore lavorative, è bene organizzare il lavoro in modo da minimizzare il rischio:

  • Variare l’orario di lavoro per sfruttare le ore meno calde, programmando i lavori più pesanti nelle ore più fresche;
  • Effettuare una rotazione nel turno fra i lavoratori esposti;
  • Fare in modo che si lavori sempre nelle zone meno esposte al sole;
  • Evitare lavori isolati permettendo un reciproco controllo;
  • Il vestiario deve prevedere abiti leggeri traspiranti, di cotone, di colore chiaro; è sbagliato lavorare a pelle nuda perché la pelle assorbe più calore e questo “contatto” diretto con il sole può determinare ustioni;
  • indossare un leggero copricapo che permetta una sufficiente ombreggiatura;
  • Rinfrescarsi di tanto in tanto bagnandosi con acqua;
  • Bere tanta acqua o bevande ricche di Sali minerali;
  • In caso di malessere sospendere il lavoro, avvisare i colleghi e spostasi in un luogo fresco;
  • Riposare in zone ombreggiate e fresche, aumentare le pause in caso di affaticamento. In alcune situazioni è necessario predisporre un luogo adeguatamente attrezzato. La frequenza e durata di queste pause deve esser valutata in rapporto al clima ma anche alla pesantezza del lavoro che si sta svolgendo e all’utilizzo del vestiario (devono essere considerati anche i dispositivi di protezione individuale).
  • Evitare il fumo di tabacco.
  • L’alimentazione deve essere povera di grassi, ricca di zuccheri e sali minerali: preferire pasti leggeri, facili da digerire, privilegiando la pasta, la frutta e la verdura e limitando carni e insaccati.

L’informazione dei lavoratori sui possibili problemi di salute causati dal calore è fondamentale perché possano riconoscerli e difendersi, senza sottovalutare il rischio.

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Come si riconosce il colpo di calore

I segni premonitori di un iniziale colpo di calore possono includere: irritabilità, confusione, aggressività, instabilità emotiva, irrazionalità e perdita di lucidità. Vertigini, affaticamento eccessivo e vomito possono essere ulteriori sintomi. Tremori e pelle d’oca segnalano una riduzione della circolazione, predisponendo ad un veloce aumento della temperatura.

Incoordinazione e mancanza d’equilibrio sono segni successivi, seguiti dal collasso con perdita di conoscenza e/o coma. In fase di collasso la temperatura corporea può raggiungere o superare i 42,2°C.

In caso di colpo di calore

È fondamentale intervenire in maniera tempestiva. E cosa come si deve intervenire?

  • Posizionare la persona in un ambiente fresco e ventilato
  • In caso di sintomi lievi, somministrare piccoli sorsi di acqua fresca e non troppo fredda, oppure bevande arricchite di sali minerali
  • In caso di breve svenimento, lasciare la persona sdraiata con le gambe sollevate
  • In caso di sintomi gravi o perdita di coscienza: chiamare il 118, spogliare la persona e raffreddarla gradualmente con impacchi di acqua fresca (testa, ascelle, inguine e incavo del ginocchio)
  • Se l’individuo è cosciente, cercare di tranquillizzarlo e farlo restare calmo;