Tra i momenti cruciali della vita di un’impresa, il ricambio generazionale è un passaggio tanto delicato quanto strategico poiché in gioco sono le prospettive future dell’attività. Pianificare per tempo questa fase e governarla nei suoi diversi aspetti diventa quindi fondamentale per garantire la continuità d’impresa e porre solide basi per gli anni a venire.

Una testimonianza positiva su questo fronte arriva dalla Fabbri Luciano sas di Cesena, che di recente ha completato un aggiornamento della compagine sociale con l’obiettivo di portare avanti ancora per molti anni l’attività di riparazione, laccatura e lucidatura del legno avviata nel 1978. A raccontare questa nuova sfida è Natascia Fabbri, figlia di Luciano, al timone dell’impresa insieme a Lorenzo Pasini; a fianco dei soci di maggioranza ci sono lo stesso fondatore e l’operaio Gianluca Barbieri.

L’ingresso in azienda di Natascia avviene nei primi anni Duemila, in un periodo segnato da una forte crisi del settore edile. Se nei due decenni precedenti le porte da riparare consegnate dai falegnami oscillano da settecento a ottocento, in poco tempo le consegne calano a poche decine. “Ci siamo interrogati su come muoverci – racconta Natascia Fabbri – Mio padre, che sa fare un po’ di tutto, ha iniziato a farsi carico di lavori che prima non aveva tempo di seguire, allargando la propria attività a finestre, scuri e persiane. Grazie al buon nome che si era fatto in tutta la Romagna fino a Bologna siamo riusciti ad attraversare questo periodo davvero difficile. Da parte mia ho cominciato a lavorare attraverso i social per consentire all’azienda di rivolgersi sempre più ai privati, spiegando loro che il legno si può sistemare e non va buttato via”.

Superata una crisi profonda della Storia, l’impresa cesenate si trova a dover affrontare un cambiamento altrettanto impegnativo della propria storia. Con un dipendente prossimo alla pensione e il padre che nel 2020 festeggia settantacinque anni, Natascia avverte l’esigenza di ridistribuire le pressioni aziendali e inizia un percorso di ricambio generazionale supportata dagli uffici di CNA Forlì-Cesena.

“Sono cresciuta respirando il legno, subendo da sempre il fascino di finiture e arredi e vedendo da dentro tutti i cambiamenti intervenuti a livello di manualità, vernici e relazioni da curare” sottolinea Natascia. “Ho scelto di investire in azienda l’esperienza maturata con il pubblico nel corso della mia carriera lavorativa, cercando qualcuno che potesse aiutarmi nel portare avanti l’attività laboratoriale. Due ragazzi già impiegati nel settore, ma in cerca di confrontarsi con una diversa dimensione e nuove responsabilità, hanno condiviso il progetto. Il percorso è stato impegnativo, il primo mese di operatività è trascorso tra volture, permessi e passaggi amministrativi e operativi, ma l’entusiasmo è forte e il lavoro non manca”.

Obiettivo del “nuovo corso” della Fabbri Luciano sas è continuare a creare cose be

lle e ampliare il volume degli interventi per lasciare, un giorno ancora lontano, il timone dell’impresa alle terze generazioni: un percorso di crescita e consapevolezza che ruota attorno ad alcuni concetti chiave, primo fra tutti quello della sostenibilità, rappresentata al meglio dal materiale al centro di ogni lavorazione aziendale. “Il legno non si butta – precisa Natascia Fabbri – il nostro lavoro ha anche un’importante dimensione etica. Maneggiamo un materiale spettacolare, una risorsa naturale che è isolante, compostabile e utilizzabile in mille maniere. Vogliamo preservarla ed esaltare tutti i vantaggi che altri materiali alternativi oggi molto diffusi non possono garantire. Inoltre, anche quando giunge al termine della sua vita, il legno si inserisce in un’economia circolare che deve rappresentare sempre più il nostro orizzonte”.