Il whistleblowing in Italia è disciplinato dal D.lgs. n.24 del 10/03/2023 con il quale si dettano disposizioni volte a tutelare i soggetti che effettuano segnalazioni di comportamenti, omissioni o atti lesivi dell’interesse pubblico o dell’integrità dell’azienda (detti whistleblowers).

Il Decreto ha previsto per le aziende due scadenze:

  • la prima, quella del 15 Luglio 2023, interessava le aziende private con più di 249 dipendenti.
  • la seconda scadenza, prevista per il 17 Dicembre 2023 e riguarderà:
    • aziende private che hanno impiegato nell’ultimo anno una media di almeno 50 lavoratori subordinati;
    • imprese che rientrano nell’ambito di applicazione del d.lgs. n.231/2001 e hanno adottato il Modello 231 (indipendentemente dal numero di addetti);
    • imprese con meno di 50 lavoratori subordinati che rientrano nell’ambito di applicazione degli atti dell’Unione di cui alle parti I. I.B e II dell’allegato 1 del decreto n. 24/2023 (settore dei servizi, prodotti e mercati finanziari e prevenzione del riciclaggio e del finanziamento del terrorismo, della tutela dell’ambiente e della sicurezza dei trasporti).

Le imprese, per essere adeguate alla normativa dovranno:

  • istituire un canale di segnalazione attraverso il quale, il segnalante (ossia chi viene a conoscenza della violazione) possa denunciare l’illecito avvenuto in azienda;
  • individuare il responsabile della segnalazione, soggetto che si occuperà di ricevere la comunicazione e gestirne l’iter;
  • effettuare una DPIA: strumento utilizzato per valutare il livello di rischio che un trattamento di dati personali può comportare per i diritti e le libertà degli interessati
  • aggiornare la documentazione privacy presente in azienda.

La mancata istituzione di un sistema di whistleblowing comporta una sanzione amministrativa pecuniaria da 10.000€ a 50.000€.

Per informazioni è possibile contattare il Servizio Privacy CNA: 0543 770299 – privacy.provinciale@cnafc.it