Un antico detto, attribuito all’inventore del telefono Alexander Graham Bell, recita che “quando si chiude una porta, si apre un portone”. Ne sa qualcosa Primo Montaguti, che ha da poco festeggiato il cinquantesimo anniversario della tappezzeria M.P.M., attività inaugurata ufficialmente nel 1973 e attorno alla quale è gravitata per mezzo secolo tutta la sua vita.

Per trovare la porta che si chiude occorre andare indietro nel tempo fino al 1971, quando Montaguti e i colleghi Giancarlo Perugini e Oliviero Masini vengono licenziati dal poltronificio Leoni di Forlì. Il portone è invece quello che decidono di aprire poco dopo, avviando insieme un’attività in proprio. “Iniziammo la nostra attività di tappezzeria in due camere in via Trieste, eseguendo lavori saltuari di riparazione a poltrone e sedie” riavvolge il nastro della memoria Montaguti.

La loro abilità artigianale, unita a una grande passione e alla voglia di emergere, porta a un incremento del lavoro nel giro di poco tempo tanto che ben presto nasce l’esigenza di trovare uno spazio più grande. “Ci trasferimmo in via Indipendenza nel laboratorio del fabbro Greppi” ricorda Montaguti. “Lì rimanemmo per un certo periodo finché il 1° agosto 1973 fondammo la tappezzeria M.P.M. SNC di Perugini G. ecc. e ci trasferimmo in via Roma 206 nei locali dove prima c’era la Centro Plast”.

Sono anni di continua crescita per la loro attività, mentre all’orizzonte si profilano cambiamenti importanti. Due dei più rilevanti avvengono nel 1979. In quest’anno si concretizza l’acquisto di un lotto di terreno dal Comune di Meldola in cui viene fabbricato il capannone in cui ancora oggi viene svolta l’attività. Allo stesso tempo Oliviero Masini decide di dare le dimissione lasciando il futuro dell’impresa nelle mani di Montaguti e Perugini, che condividono ogni scelta e passo aziendale fino al 2000, quando per il secondo arriva il momento della pensione e si ritira dalla società.

Il nuovo millennio si apre con la posa delle basi per il futuro passaggio generazionale della tappezzeria M.P.M. “Nel 2002 – racconta Montaguti – vene assunto Cristian Lorenzini, al tempo fidanzato di mia figlia Lara. Il lavoro lo appassionò velocemente così dopo alcuni anni la scelta di diventare socio insieme a lei è arrivata in modo naturale”. La cessione ufficiale ai due giovani da parte di Primo Montaguti si concretizza nel 2021, anche se ancora oggi, passando dal capannone di via Galilei 22, è assai frequente incontrare il fondatore dell’impresa, che trascorre qui gran parte delle sue giornate, garantendo un supporto fondamentale nelle scelte e nelle decisioni dell’impresa. “Quando un lavoro diventa una parte così importante della tua vita è difficile vedersi altrove” commenta Montaguti, che lo scorso 22 settembre ha spento le prime cinquanta candeline della sua tappezzeria insieme alla famiglia e a numerosi dipendenti che hanno contribuito nel tempo a permettergli di realizzare il suo sogno.