Il Decreto legislativo n. 24 del 10/03/23 è entrato in vigore il 30 Marzo 2023 dettando disposizioni volte a introdurre novità a tutela dei cosiddetti whistleblowers , ossia quei soggetti che segnalano violazioni di disposizioni normative nazionali o dell’Unione Europea (direttiva Whistleblowing). Violazioni di cui siano venuti a conoscenza in un contesto lavorativo pubblico o privato che ledono l’interesse pubblico o l’integrità dell’amministrazione pubblica o dell’ente privato.

Due sono le scadenze da tenere in considerazione:

  • 15 luglio 2023 per le aziende private con più di 249 dipendenti
  • 17 dicembre 2023 per i soggetti del settore privato che hanno impiegato, nell’ultimo anno, una media di lavoratori subordinati, con contratti di lavoro a tempo indeterminato o determinato, fino a 249.

La normativa si applica anche alle aziende che hanno impiegato, nell’ultimo anno, la media di almeno 50 lavoratori subordinati con contratti di lavoro a tempo indeterminato o determinato, indipendentemente dalla natura delle loro attività.

Infine sono interessate anche le aziende appartenenti ai seguenti settori (indipendentemente dal numero di lavoratori):

  • appalti pubblici;
  • servizi, prodotti e mercati finanziari e prevenzione del riciclaggio e del finanziamento del terrorismo;
  • sicurezza e conformità dei prodotti;
  • sicurezza dei trasporti; tutela dell’ambiente; radioprotezione e sicurezza nucleare; sicurezza degli alimenti e dei mangimi e salute e benessere degli animali; salute pubblica;
  • protezione dei consumatori;
  • tutela della vita privata e protezione dei dati personali e sicurezza delle reti e dei sistemi informativi.

Le aziende coinvolte dal decreto dovranno pertanto, entro le scadenze prestabilite, adottare un sistema di whistleblowing, ossia istituire un canale di segnalazione attraverso il quale il segnalante (chi viene a conoscenza della violazione) possa denunciare la condotta illecita. Le aziende dovranno inoltre individuare un soggetto preposto alla ricezione della segnalazione e alla gestione dell’iter della stessa.

La mancata istituzione di un sistema di whistleblowing comporta una sanzione amministrativa pecuniaria da 10.000 a 50.000€.

Per informazioni è possibile contattare il Servizio Privacy CNA: 0543 770299 – privacy.provinciale@cnafc.it