Una festa memorabile, un racconto di storie ed emozioni, suggestioni e valori, un mix originale capace di rendere alla perfezione l’immagine di un’azienda che ha fatto della costante innovazione e della capacità di stupire la propria identità e cifra stilistica. Per celebrare i primi cinquant’anni di vita CASTA Professional Cooking Equipment, azienda forlivese che dal 1972 progetta e costruisce impianti professionali per ristorazione made in Italy, sabato 18 giugno ha dato vita a un evento che sarà ricordato dai tantissimi clienti, amici e collaboratori arrivati al quartier generale di Villa Selva da tutto il mondo. “Abbiamo curato nei minimi dettagli questo momento importante” racconta Loretta Carbonetti, ceo e titolare insieme ai soci Maurizio Casanova e Paolo Valmorri. “Fin da principio abbiamo deciso che ogni particolare doveva rispecchiare l’anima aziendale, raccontare la nostra storia attraverso le emozioni e i valori che ci contraddistinguono. A partire dal nome, #CASTA50special, e dalla vespa gialla, emblema dell’Italia glamour degli anni ’50 tanto amata dagli stranieri”.

In un settore dove quasi sempre la comunicazione è fredda, stereotipata e orientata al dettaglio tecnico, CASTA da sempre si è distinta per un modo di comunicare fresco, incentrato sui valori e sulle energie che sottendono la creazione di prodotti unici nella produzione su misura ed estremamente competitivi in quella standard. “Abbiamo narrato la nostra evoluzione – spiega Carbonetti – attraverso i prodotti più rappresentativi che hanno segnato questo mezzo secolo, dalla piastra per piadina lanciata nel 1972 alle ultime novità di oggi, come il BROILYGRILL, griglia che riproduce il sistema di cottura americana con brace, e il TEPP-TWIN, un apparecchio brevettato dove si combina la cottura innovativa alternata calda e fredda. Abbiamo coinvolto numerose attività ristorative locali, allestito tre isole con dodici vini locali e nazionali serviti da sommelier, messo in scena diversi spettacoli associati a singole caratteristiche della nostra identità”. Così, ad esempio, se lo show di un gruppo folkloristico romagnolo ha rappresentato il valore della tradizione, gli sbandieratori di Forlimpopoli hanno impersonificato le idee capaci di librarsi in aria; mentre un equilibrista ha simboleggiato l’armonia tra cuore e mente, un campione di pole art ha testimoniato con la sua performance il connubio di forza e leggerezza”.

Nata nel 1972 su iniziativa di Remo Cangini, oggi CASTA è un’azienda che conta oltre cinquanta dipendenti operativi in tre diversi stabilimenti a Villa Selva, dove vengono seguite direttamente tutte le fasi della produzione, dalla progettazione alle ultime finiture. L’attuale fisionomia aziendale ha iniziato a prendere forma dal 1993 quando Cangini decise di ritirarsi e nominò quattro dipendenti che riteneva capaci di poter proseguire l’attività imprenditoriale. Il continuo investimento in ricerca, sviluppo e tecnologia ha determinato la crescita costante dell’azienda nel tempo. La capacità produttiva spazia dallo standard a una linea dedicata alla cucina etnica e orientale, oltre a una linea per le cucine su misura.  “La nostra dimensione e il nostro dinamismo – sottolinea Loretta Carbonetti – ci permette di sviluppare progetti innovativi in modo veloce, cosa che i grandi brand, soprattutto dopo il Covid, non riescono a fare. Nel nostro settore siamo stati in grado e lo siamo tuttora di interpretare le nuove tendenze, di offrire prodotti d’avanguardia. Anche durante gli ultimi anni, impegnativi per il mondo della ristorazione e devastanti per l’Italia a causa della pessima immagine che abbiamo comunicato del nostro Paese nel corso del 2020, siamo riusciti a trasmettere l’immagine di un’azienda viva e in salute”. A testimoniare la bontà del percorso compiuto sono i risultati d’esercizio: nel 2021 CASTA ha superato addirittura il fatturato del 2019, grazie anche a un 60% di esportazioni che hanno interessato Francia, Germania, Marocco, Svezia e Olanda, spingendosi anche in India e Centro America.

“La credibilità di un’azienda è fondamentale, soprattutto in anni come questi – chiarisce Carbonetti – così come la capacità di fare squadra. In occasione della nostra festa abbiamo premiato i dipendenti che sono con noi da più di dieci anni, perché solo con obiettivi condivisi si fa gruppo vincente”. Un’immagine positiva che contrasta con le difficoltà a trovare manodopera con cui deve convivere da parecchio tempo il sistema manifatturiero italiano. “È un problema reale – riconosce Carbonetti – io dico sempre ‘chi rende prende, chi non rende prende la porta’. Noi siamo cresciuti con l’adagio ‘prima il dovere e poi il piacere’ mentre oggi si parla spesso solo di diritti e mai di doveri. La mia esperienza dice che quando si dà qualcosa si riceve sempre, credo che questo pensiero debba ritornare centrale in fretta, anche perché le professioni tecniche sono in grado di assicurare un futuro roseo per tante persone”.

Guardando verso i prossimi 50 anni l’obiettivo da centrare per CASTA è chiaro. “Vogliamo fare tante altre feste come quella dei cinquant’anni – dice sorridendo Carbonetti – perché vorrebbe dire che si sono realizzati tanti presupposti per poterle fare”.