Continua senza conoscere sosta la causa incardinata dalle imprese associate a CNA Fita contro il cartello dei costruttori di autocarri. Così come precisato dall’Avvocato Giovanni Scoccini, dello Studio Legale Scoccini & Associati, che sta seguendo la vicenda, è opportuno fornire aggiornamenti.

“I giudizi incardinati per far ottenere alle imprese di autotrasporto associate a CNA Fita il risarcimento dei danni causati dal cartello dei costruttori di autocarri stanno proseguendo – afferma Scoccini – sebbene non siano stati ancora ottenuti risarcimenti, nei primi mesi del 2022 sono stati emessi provvedimenti che incideranno nel proseguo dei giudizi in maniera positiva per le vittime del cartello. In primo luogo, il 2 febbraio 2022 il Tribunale dell’Unione Europea ha rigettato l’appello di Scania, confermando integralmente la decisione che aveva accertato la sua partecipazione al cartello. A nostro avviso a seguito della sentenza del Tribunale UE non è più possibile la sospensione automatica dei giudizi risarcitori. Sulla questione stiamo attendendo che si pronunci il Tribunale di Milano che ha in decisione una causa riguardante veicoli Scania”.

Sempre a livello europeo due Avvocati Generali si sono espressi su questioni che interessano le richieste risarcitorie di acquirenti degli autocarri: una prima indicazione in merito ai termini della prescrizione del diritto al risarcimento dei danni causati dal cartello dei costruttori di autocarri, che sono stati fissati nel giorno della pubblicazione della Sentenza nella Gazzetta Ufficiale dell’Unione europea, ovvero il 6 aprile 2017 con la conseguenza che la prescrizione si sarebbe verificata in Italia il 6 aprile 2022. In una seconda sentenza, è stato chiarito che tutti gli autocarri, compresi quelli speciali, rientrano nel perimetro del cartello e pertanto i loro acquirenti hanno diritto al risarcimento del danno, smentendo le case costruttrici che anche in Italia hanno contestato il diritto di risarcimento relativo agli autocarri ad uso speciale (ad esempio betoniere, veicoli adibiti per trasporti eccezionali o a raccolta rifiuti e ecc.) alla luce di una lettura distorta della decisione, che è stata smentita dalla stessa Commissione europea intervenuta nel giudizio per ribadire che gli unici autocarri esclusi dal perimetro del cartello sono quelli per usi militari.

Venendo alle vicende domestiche, in Italia dopo la sentenza che ha rigettato l’eccezione di prescrizione delle cartelliste, il Tribunale di Milano in una delle cause patrocinate dallo studio legale Scoccini & Associati ha disposto una consulenza tecnica d’ufficio su tutte le voci di danno lamentate dalle imprese assistite. Alla luce della compiuta allegazione di fatti e circostanze il CTU dovrà verificare se gli effetti del cartello hanno influenzato non solo i prezzi dei veicoli acquistati o presi in leasing nuovi durante la vigenza del cartello, ma anche dei mezzi acquistati successivamente alla fine del cartello o usati.

Inoltre, il CTU dovrà verificare e quantificare il danno causato dal concertato ritardo delle tecnologie di riduzione delle emissioni. Il provvedimento è degno di nota perché in altri giudizi non patrocinati dallo Studio Legale Scoccini & Associati sono state rigettate a priori le domande su veicoli usati e su veicoli acquistati successivamente alla fine del cartello, per mancata allegazione del nesso causale. Nonostante i progressi compiuti e gli sviluppi giurisprudenziali a favore delle vittime del cartello non è ancora possibile prevedere i tempi dei giudizi, considerata la acclarata strategia ostruzionistica dei costruttori. Finora, in Italia si è registrata una sola condanna al risarcimento dei danni causati dal cartello dei camion. Il 29 giugno 2021 il Tribunale di Napoli ha riconosciuto un risarcimento, liquidato in via equitativa, nel 15% del prezzo corrisposto per l’acquisto di un autocarro. Eccezion fatta per la Spagna, anche nelle altre giurisdizioni, compresa quella olandese di fronte alla quale abbiamo incardinato un’azione risarcitoria per gli associati CNA Fita ancora non risultano sentenze sulla quantificazione dal danno.

CNA FITA Forlì-Cesena accoglie positivamente gli aggiornamenti di cui sopra, evidenziando come sin dalla data della pubblicazione della Sentenza contro il cartello delle case costruttrici l’Associazione si era schierata dalla parte degli autotrasportatori, affidandosi a professionisti seri e preparati per ottenere un equo risarcimento di quanto dovuto. La strada è ancora lunga, ma le prospettive di un risultato favorevole si stanno avvicinando.