Attraverso i patronati, tutti i cittadini possono usufruire gratuitamente di servizi e tutela che gli enti statali non offrono più.
Transitano per i patronati il 96% delle domande di assegno sociale, il 77% delle domande di indennità di accompagnamento, il 93% delle domande di pensione di anzianità o anticipata, il 96% delle domande di pensione ai superstiti, il 89% delle domande di pensione di inabilità, il 91% delle domande di pensione di vecchiaia, il 94% delle domande di pensioni supplementari, il 64% delle domande di ricostituzione pensione per contributi pregressi, il 94% delle domande di ricostituzione pensione per supplemento e il 32% delle domande di rinnovo assegno di invalidità.
Ma sono in vista novità preoccupanti in questo ambito, come ci spiega Franco Napolitano, direttore generale di CNA Forlì-Cesena:
“Nella versione all’esame del Parlamento della Legge di Stabilità è previsto un grosso taglio al fondo che finanzia i patronati, pari a circa 150 milioni di euro (pari al 35% del fondo a disposizione). Una scelta che, se il governo deciderà di mantenere, rischia di creare serie difficoltà ai cittadini. Ricordiamo che, grazie al servizio che svolgono, i patronati consentono oggi alla pubblica amministrazione di risparmiare circa 600 milioni di euro all’anno.
I tagli toglieranno servizi importanti ai cittadini, indebolendo strutture che sono anche punti di ascolto che rilevano disagi e cercano soluzioni. Occorre certamente ripensare il nostro sistema di welfare, ma in un’ottica complessiva che non punti solo ai tagli, bensì metta al centro i cittadini e i loro diritti”.