Una via preferenziale per portare i fondi strutturali europei direttamente alle piccole imprese, una revisione degli strumenti e delle strutture fino a questo momento utilizzate che hanno avuto poco efficacia per investire concretamente in ricerca e sviluppo. È questa la proposta che CNA ha portato e ha visto confrontarsi i sei candidati alla presidenza della Regione.
“In Europa si può fare un lavoro straordinario – ha esordito Stefano Bonaccini rivolgendosi alla platea – Per i prossimi 6 anni ci sono 2,4 miliardi, dobbiamo cercare di sfruttarli al meglio. Siamo tra le Regioni che utilizzano di più e meglio questa risorsa. Serve una continuità nel lavoro fatto fin qui”. Fondamentale, per Bonaccini, sarà puntare sul tema dell’internalizzazione, argomento più volte ribadito anche nell’intervento introduttivo del presidente Govoni.
“Il tema internalizzazione è cruciale in questo preciso momento storico. Per anni abbiamo sostenuto e detto che ‘piccolo è bello’ ma credo sia arrivato il momento di affermare che senza nessuno di fianco con cui associarsi comincia a diventare tutto molto complicato. È necessario che riparta il sistema paese, ne abbiamo bisogno. Dobbiamo creare tutti i presupposti affinché l’Emilia-Romagna continui la sua corsa ma puntando questa volta con decisione ai mercati globali, non più solo locali. Il crollo dei consumi interno è un dato di fatto con il quale dobbiamo confrontarsi e credo che la legge di stabilità varata da questo Governo stia dando delle risposte, anche concrete alle esigenze delle imprese”.
Per Maurizio Mazzanti, della lista civica Liberi Cittadini, quando si parla di fondi europei c’è un problema di mancanza trasparenza: “Accedere a questi fondi è spesso difficile – ha spiegato – Manca un sistema che aiuti chi vuole entrare, ci sono troppi vincoli, complicazioni. Quindi il problema non è solo utilizzare o meno i fondi europei, è avere una visione complessiva che aiuti le imprese a crescere attraverso questo tipo di interventi”.