L’articolo 62 divide i Ministeri. Proprio in questi giorni si registrano infatti posizioni opposte: il Ministero dello Sviluppo Economico lo considera abrogato mentre per il Ministero dell’Agricoltura è tuttora in vigore, creando confusione ed incertezza nelle imprese che devono rispettarlo.
Una storia molto italiana, ma che ha richiesto un immediato intervento di Rete Imprese Italia, per dire basta a questa farsa e a questa telenovela infinita che mette in difficoltà e crea un ulteriore danno alle imprese del settore alimentare, che in questo momento di congiuntura economica meritano tutela e garanzie.
“La diffusione di due pareri contrastanti da parte di due dicasteri del Governo da Lei diretto in ordine alla disapplicazione o meno delle nuove regole a seguito dell’entrata in vigore della disciplina di recepimento della direttiva comunitaria sui ritardi di pagamento, ha generato sconcerto e ulteriore confusione tra le imprese”: così il Presidente di Rete Imprese Italia, Carlo Sangalli, in una lettera al Presidente del Consiglio, Mario Monti, sulla questione della disciplina delle cessioni di prodotti agricoli e agroalimentari regolata dall’art. 62 del d.l. 1/2012.
“A questo punto – sottolinea Sangalli – ci sembra necessario valutare serenamente l’opportunità di una abrogazione esplicita dell’art. 62 perché la sua eventuale vigenza limitatamente ai soli obblighi di forma scritta non sarebbe giustificata né compresa dalle imprese”.
“Per questo motivo – conclude il Presidente di Rete Imprese Italia – sono a chiederLe di riconsiderare la scelta fatta valutando l’opportunità della permanenza nel sistema di una disposizione che non solo non ha raggiunto gli obiettivi prefissati ma, al contrario, ha generato nuove e pesanti complicazioni burocratiche in uno dei momenti più difficili che il nostro sistema economico abbia mai registrato”.
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