Cos’è la Romagnolità? Secondo una definizione diffusa “è un sano e legittimo orgoglio identitario, basato sulla conoscenza e sulla consapevolezza delle radici, della storia e della cultura di un’area geografica, sociale, economica e politica chiamata Romagna”.
In realtà si tratta di una definizione abbastanza centrata, ma che potrebbe essere in parte riadattabile ad altre aree territoriali. Non basta la futura prospettiva di fusione delle provincie di Forlì-Cesena, Rimini e Ravenna, nella provincia unica di Romagna per meglio connotare il nostro territorio. Sarebbe comunque un’analisi superficiale, una fusione fredda che non rende giustizia alla consapevolezza di radici, storia e cultura che caratterizza chiaramente l’orgoglio romagnolo.
In realtà la romagnolità è difficile da spiegare a chi non appartiene al nostro territorio. La si percepisce tipicamente nelle tradizioni culinarie, nella storia stratificata nei piatti e nei luoghi tipici di ristorazione e villeggiatura. Pervade alcune caratteristiche del nostro territorio rurale, a partire dalla centuriazione. Come ci ricorda Sanzio Bissoni – Presidente di CNA Cesena – “lo spirito di appartenenza del romagnolo sta anche nell’orgoglio degli imprenditori artigiani, che costruiscono imprese e le fanno vivere attivamente sul territorio per più generazioni”. Questa, però, è solo la superficie della “romagnolità” che tanto ci rende orgogliosi. Dietro c’è anche un modo di stare insieme, di concepire l’aggregazione e il rapporto con gli altri. Condizione che si ripercuote anche nel modo con cui qui vengono accolti turisti e visitatori e che ha fatto parte della “fortuna” turistica del nostro territorio.
Questo sistema che consente di valorizzare il nostro modo di essere, la nostra storia, la nostra romagnolità, appunto, viene definita dagli “esperti” come marketing territoriale od offerta del prodotto territorio. Discipline che permettono di avere piena consapevolezza di quali siano gli strumenti migliori e i mezzi più adatti per “fare impresa” con la nostra cultura locale. La sfida con il futuro e con il turismo del futuro, infatti, si vince se riusciamo a prendere piena consapevolezza del ruolo dei nostri prodotti e delle nostre terre come valore da offrire e che nessun altro possiede. In questa direzione va la scelta di CNA Turismo e Commercio ed Ecipar Forlì-Cesena, di costruire percorsi di formazione specifici, che consentano di imparare a fare business con il prodotto territorio e valorizzare il turismo. Si parte con il corso di 50 ore “Valorizzazione del territorio e sviluppo del turismo locale” per proseguire con l’attività di 12 ore “Il prodotto territorio: strumento per l’impresa come esperienza di qualità”. Attività che prevedono solo un contributo simbolico da parte delle imprese, essendo inserite nel progetto Prisma.
Un corso dedicato agli imprenditori del settore e non solo: perché solo conoscendo e apprezzando la tipicità del prodotto agroalimentare e tipico, le zone di produzione, i sapori, gli abbinamenti cibo e vino, ognuno può contribuire alla valorizzazione del proprio territorio, per aumentarne l’appeal, fare crescere le imprese, e diventare veri e propri ambasciatori della cultura e della tradizione locale.
Turismo quindi come un volano della nostra economia. Per conoscere, apprezzare e favorire il turismo, attraverso la conoscenza e la cultura del prodotto, sottolineando la “romagnolità” e l’attaccamento al nostro territorio, è possibile contattare Ecipar Forlì-Cesena: tel 0543-473637, mail info@eciparfc.it.
Per una consulenza professionale in ambito di turismo e commercio è possibile rivolgersi direttamente alla responsabile CNA Laura Pedulli: tel. 0543.770175, mail laura.pedulli@cnafc.it.