Con la Manovra finanziaria si scarica pesantemente sui pensionati,  sugli anziani più fragili e sulle classi meno abbienti della popolazione il peso principale del dover perseguire il pareggio di bilancio richiesto dall’Europa.  

Se CNA PENSIONATI già lo scorso anno aveva espresso un giudizio negativo verso la manovra 2010, quello sulla manovra appena varata, che sceglie di rinviare di un paio di anni il cuore e la sostanza della manovra stessa,  ci condiziona fortemente, in quanto non consentirà al nostro Paese di mettere i conti in ordine e ridurre il debito pubblico, come invece sostiene  il Ministro Tremonti.
Con la Manovra finanziaria si scarica pesantemente sui pensionati,  sugli anziani più fragili e sulle classi meno abbienti della popolazione il peso principale del dover perseguire il pareggio di bilancio richiesto dall’Europa. 
 

Non è prevista alcuna misura a breve termine, che sia  utile ed  efficace  per superare la grave crisi in cui versa il Paese.  Ancora una volta, nessun provvedimento capace di  superare  l’immobilismo degli ultimi tre anni, dando  stimolo all’economia. Rimane  l’assenza di coraggio nell’incentivare lo sviluppo economico:  il “decreto sviluppo” appena approvato dal Parlamento difficilmente sarà in grado, dicono molti esperti, di produrre grandi effetti, a parte il  positivo abbattimento al 5% del “forfait fiscale” per cinque anni per giovani al di sotto dei 35 anni, che decidono di creare un’impresa, la liberalizzazione del collocamento e poche altre misure per le imprese.

La manovra finanziaria  dispone per la Sanità tagli pesantissimi per il triennio 2012 – 2014.
Tornano subito i “super ticket”: i cittadini dovranno pagare 10 euro per ogni ricetta per esami e visite specialistiche ambulatoriali.
Riguardo alla materia pensionistica, la Manovra colpisce, come prima non era mai accaduto, i pensionati nel diritto di godimento della loro pensione dopo una vita di contribuzione versata. Questa volta ad essere colpite saranno pensioni relativamente basse, comprese tra 1.400 euro lordi mensili e 2.342 euro lordi mensili, che per il biennio 2012/2013 verranno rivalutate in misura ridotta al 70%, mentre le pensioni superiori a 2.342 euro verranno interamente private della rivalutazione automatica.
Come si vede, questa misura è tanto più pesante in quanto veniamo da anni di perdita del potere di acquisto delle pensioni che ne ha ridotto consistentemente il valore reale e adesso ci troviamo anche con l’inflazione che ha ripreso a correre non lontana dal 3 per cento all’anno.
Riduzione della percentuale spettante  anche per la pensione di reversibilità: a partire dal 2012, si prevedono interventi ad hoc per chi si è sposato in tarda età  a fronte di una notevole differenza d’età tra moglie e marito.
 
Come CNA PENSIONATI esprimiamo forti critiche, pur consapevoli della necessità di una manovra  atta a  contenere il debito pubblico, perchè il reperimento delle risorse  pesa in modo non equo su tutti, ma  sempre e solo sugli stessi cittadini, sui giovani, sulle famiglie, sugli anziani.
La cosa peggiore è fare sacrifici iniqui e, molto probabilmente, anche inutili, se non riparte lo sviluppo e se non si provvede ad adottare subito misure giuste per le famiglie.

Paola  Fava
Segretario CNA PENSIONATI