In questo terzo appuntamento, dopo il saluto del presidente di CNA Colline forlivesi Mauro Turchi, sono intervenuti Davide Prati, responsabile dell’area territoriale, i sindaci di Modigliana (Valerio Roccalbeni), Portico (Luigi Toledo), Castrocaro (Luigi Pieraccini) e l’assessore alle attività produttive di Dovadola (Marco Carnaccini).

La fotografia che sintetizza l’andamento dell’area dell’Acquacheta-Romagna Toscana, “ha evidenziato – secondo Mauro Turchi, presidente di CNA Colline forlivesi – un territorio con marcati segnali di difficoltà, sia per quanto concerne l’aspetto demografico, sia per quello economico. Nel periodo 2011-2015, le imprese sono diminuite del 7,4%, mentre gli addetti hanno registrato una flessione del 13,2%, più del doppio del dato medio della provincia”.

Ad aggravare questa situazione, si segnala un calo dei residenti ed un forte indice di dipendenza strutturale (il carico sociale che grava sulla popolazione produttiva); messi tutti assieme, gli indicatori ci avvertono del rischio concreto di un ulteriore impoverimento della struttura produttiva, con conseguente incremento della disoccupazione.

“Abbiamo verificato che anche il turismo – ha proseguito Turchi – che rappresenta la leva principale di sviluppo locale, deve consolidare la tendenza positiva degli ultimi due anni”.

Tutti gli amministratori hanno concordato sulla “pesantezza” dei dati presentati e sulla necessità che si debba sostenere il sistema locale di piccole imprese, in ogni modo e con ogni mezzo, così come sui possibili ambiti di intervento: riqualificare l’offerta turistica, puntando sul territorio come sistema, sfruttando pienamente il brand Romagna-Toscana e sulle imprese per i prodotti di eccellenza; creare le condizioni per appaltare i lavori e le opere pubbliche alle imprese locali; partecipare a bandi nazionali ed europei per il finanziamento di progetti di sviluppo. Molto apprezzata, infine, la disponibilità manifestata dagli amministratori per approfondire seriamente il tema della fusione tra piccoli comuni, più volte citata come “percorso istituzionale imprescindibile”, per ottenere massa critica e razionalizzare i costi.

Nel suo intervento conclusivo, il vicepresidente provinciale Francesco Ferro ha evidenziato come anche a livello locale, la politica viaggi a velocità ridotta rispetto ai bisogni del sistema imprenditoriale e che anche  l’Unione dei Comuni, strumento di aggregazione, stenti ancora, dopo tre anni, nel fornire risposte concrete.

È ora che anche in tema di fusioni, si smetta di parlare e si decida una posizione e che lo si faccia valutando sia le opportunità che i rischi: se essa è una opportunità, bisogna coglierla; se non lo è, la si lasci perdere.

Ferro ha individuato, infine, nella rigenerazione urbana, un ambito che potrebbe rilanciare il settore edile ed impiantistico e nel turismo, la variabile più significativa per qualificare il territorio.