Il loro compito è mantenere in salute l’IT delle imprese italiane, prevenendo e risolvendo ogni tipo di problema attraverso un’assistenza ad alto valore aggiunto, conveniente e capace di garantire le migliori risposte nel minor tempo: sono i Managed Service Provider (MSP), che gli scorsi 8 e 9 giugno si sono riuniti a Riccione in occasione dell’edizione 2023 dell’MSP Day. Uno dei tre chairman dell’evento, chiamati tra i più quotati professionisti del settore per moderare le rispettive sessioni del meeting, è stato Decio Biavatisystem administrator di CNA Forlì-Cesena.  

Affidabilità delle infrastrutture ICT, ruolo dell’intelligenza artificiale nella cyber security, installazioni on-premise, ibride, cloud e multi-cloud sono alcuni dei temi che hanno animato le sessioni plenarie della manifestazione e i diversi momenti di confronto, alternati da sessioni parallele volte a offrire approfondimenti verticali sulle principali soluzioni disponibili oggi sul mercato. 

“La presenza di vendor italiani e internazionali dei prodotti di punta nel campo della sicurezza informatica – racconta Decio Biavati – ha permesso di condividere con tutti i partecipanti tante informazioni ed esperienze utili: le diverse casistiche possibili, le vulnerabilità da cui occorre difendersi, gli attacchi più pericolosi e gli strumenti da mettere in campo per proteggersi. È stata un’importante occasione di scambio e di crescita professionale, sono stati davvero numerosi gli spunti offerti alla platea su cui poter lavorare una volta tornati alla propria quotidianità”. Nel campo delle tecnologie ICT il tema della cyber security è diventato sempre più centrale negli ultimi anni. Gli attacchi informatici sono aumentati di numero e in termini di pericolosità, se un tempo la vulnerabilità dei sistemi riguardava la difficoltà a proteggersi dal furto di dati oggi si è estesa al rischio di vedere quegli stessi dati condivisi in rete senza il proprio consenso.  

“Se immaginiamo gli attacchi informatici come un abisso in cui possiamo precipitare – spiega Biavati – dobbiamo pensare a costruire un ponte solido per attraversarlo indenni. I capisaldi di questo ponte sono gli stessi di ieri e saranno quelli validi anche domani: da un lato c’è la formazione dell’utente, dall’altro ci sono back-up inattaccabili. Il problema è che il burrone si sta allargando sempre più, quindi oggi abbiamo bisogno anche di pilastri intermedi per non far crollare il ponte: soluzioni software o di rete in grado di garantirci la massima sicurezza. Quali? Vanno individuate a seconda delle specifiche situazioni, ma è bene ricordare che non esiste la famosa pallottola d’argento, il prodotto definitivo a uso universale”. 

Progettare a monte un sistema IT sicuro significa pensare a scelte strategiche a tutto tondo, come ha dimostrato la recente esperienza dell’alluvione che ha colpito la Romagna, non risparmiando neppure la sede centrale di CNA Forlì-Cesena in via Pelacano, dove si trovano i server delle macchine in uso nelle diverse sedi territoriali. Il collocamento al secondo piano (e non nei sotterranei) dei server ha permesso al team ICT di riavviare la connessione appena ripristinata l’elettricità, garantendo in tempi rapidi il ritorno alla piena operatività per oltre 300 persone. “In fase di progettazione – sottolinea Biavati – bisogna sempre immaginare tutte le possibili situazioni di pericolo ed emergenza e l’eventualità di un’alluvione in questo caso era stata considerata. La sicurezza richiede anche grandi capacità di previsione e la consapevolezza che anche alcune soluzioni, come il trasferimento delle infrastrutture nel cloud, non sono mai la panacea. E’ una consapevolezza che guida il nostro operato e che cerchiamo sempre di trasferire anche alle imprese con cui lavoriamo”.