E’ iniziato il conto alla rovescia, dopo un’attesa un po’ più lunga del previsto, per il varo della Sciara del Fuoco, l’ultimo “gioiello di legno” firmato dal Cantiere Navale Foschi di Cesenatico.

La discesa in mare della motonave trasporto passeggeri a cui i fratelli Andrea e Ulisse Foschi stanno lavorando dal novembre del 2019 è fissata infatti tra la fine di gennaio e la prima metà di febbraio e, come sempre, sarà un momento emozionante non solo per loro, ma per tutta la comunità cesenaticense.

“Il varo di una nave è un momento ufficiale particolarmente atteso, oltre alle autorità sono presenti solitamente tantissime persone tra amici, appassionati del mare e semplici curiosi” racconta Andrea Foschi, alla guida insieme al fratello Ulisse dell’azienda di famiglia fondata nel 1969 dal padre Arnaldo, grande maestro d’ascia da cui hanno ereditato quest’antica arte ricca di conoscenze progettuali e tecniche oltre che di una grande abilità manuale. A costruire motonavi trasporto passeggeri in legno i fratelli Foschi sono rimasti gli unici in Italia e probabilmente anche in Europa: ecco perché a Cesenatico continuano ad arrivare committenti da tutto lo Stivale. “Per realizzare imbarcazioni di questo tipo – spiegano i fratelli Foschi – occorre solitamente un anno e mezzo o poco più, in questo caso siamo stati rallentati dal Covid. Quindici giorni prima del primo lockdown avevamo ultimato Ofelia, una motonave per la pesca sportiva destinata a Porto Garibaldi. Lo stop forzato della cantieristica ha allungato un po’ i tempi per questo nuovo progetto, che ora però sta per essere ultimato con nostra grande soddisfazione”.

Destinata alla navigazione tra la costa calabrese e le isole Eolie, la motonave Sciara del Fuoco è lunga 33 metri e larga 7,20 e a pieno carico potrà trasportare circa quattrocento passeggeri disposti su due ponti, quello principale al coperto e quello belvedere al piano superiore. Dotata di tre motori MAN da milleduecento cavalli, raggiungerà i 20 nodi di velocità previsti come limite massimo dalla legge per questo tipo di imbarcazioni. Al suo interno sono presenti tutti i comfort per una navigazione all’insegna del divertimento e della sicurezza. Nel salone principale dotato di divanetti e soffittatura in pelle, colonne in legno, tavoli, prese Usb e portagiubbotti di emergenza, si trovano tre bagni e una vasta zona bar destinata ad allietare i turisti che da Tropea e Vibo Marina partiranno per far visita a Lipari, Stromboli, Panarea e Vulcano. All’interno della plancia per la navigazione è stata realizzata anche la cabina del comandante con due lettini, un armadio e il bagno con doccia privata, mentre il reparto equipaggio è dotato di spogliatoi. Dopo la messa in mare e un breve periodo di collaudo, la motonave inizierà la stagione turistica in Calabria nel periodo pasquale.

A lavorare sulla motonave numero 88 della storia del Cantiere Navale Foschi, insieme ad Andrea e Ulisse, sono stati altri due dipendenti cantieristi, una progettista, un consulente e un piccolo gruppo di maestranze artigiane che hanno realizzato gli impianti elettrici e idraulici, le parti in acciaio, i sistemi radar e le tappezzerie. Dal taglio dei tronchi di legno a ogni singola finitura tutto è stato realizzato a mano nel segno della migliore tradizione, una tradizione che purtroppo oggi fatica a trovare nuovi interpreti. “Attualmente è impossibile trovare maestri d’ascia – spiega Andrea Foschi – ma è molto difficile anche reperire falegnami o persone che sappiano utilizzare certe macchine. Una storia come quella di nostro padre, che da falegname che costruiva porte e finestre decise di aprire un cantiere navale dopo aver fatto esperienza al cantiere Marconi, oggi purtroppo è impossibile da rivedere. La difficoltà a trovare personale qualificato si somma in questo periodo a quella legata all’aumento del prezzo dei materiali, che ci costringe a dover aggiornare preventivi e a faticare non poco per continuare a realizzare produzioni d’eccellenza senza gravare eccessivamente sui nostri committenti”.

L’album dei ricordi del Cantiere Navale Foschi, tra decine e decine di imbarcazioni realizzate che oggi navigano nei diversi mari d’Italia, comprende anche una motonave varata nel 2008 lunga ben 38 metri, pochi centimetri in meno della lunghezza del capannone di costruzione. “Aveva ben tre ponti – ricordano Ulisse e Andrea – e costruirla fu davvero un’impresa perché fummo costretti a realizzare il terzo ponte, quello con la plancia di comando, in un secondo capannone, per poi trasportarlo e posarlo sopra agli altri due con una gru. Ma l’impresa più grande fu terminare i lavori nonostante la tragica scomparsa, a metà costruzione, del nostro fratello maggiore Massimo”.

“Nonostante le numerose difficoltà – concludono i fratelli Foschi – oggi andiamo avanti grazie alla passione e alla determinazione tipiche della nostra famiglia”.