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CNA Fita: nella mobilità necessaria la sinergia tra trasporto pubblico e privati

La pandemia ha posto sul tappeto i problemi del trasporto pubblico locale. La crisi economica innescata dalla pandemia e il rispettivo portato di implicazioni sociali hanno amplificato le incrinature del sistema, tanto da porre in rilievo la necessità di apprestare interventi e correttivi essenziali al suo adeguamento.

Davanti alla Commissione trasporti della Camera dei Deputati, CNA Fita ha rilevato che si deve procedere ad un radicale cambio di paradigma per ciò che attiene alla programmazione del trasporto pubblico locale, accreditando, in maniera strutturale, il ruolo dei privati nell’offerta dei relativi servizi.

“Nel generale ridisegno della mobilità, evidenzia Marco Mengozzi, titolare di attività di Noleggio con Conducente e Portavoce Provinciale e Regionale di Mestiere, è quanto mai opportuno sostenere e promuovere l’utilità resa alla collettività dal trasporto pubblico non di linea (taxi ed NCC). Soltanto taxi ed NCC, in questi mesi molto difficili per tutta la popolazione, sono stati in grado di esibire quelle caratteristiche di flessibilità capaci di corrispondere ai bisogni e alle priorità di quei territori a domanda di mobilità debole”. 

Guardando al futuro, un primo passo, potrebbe consistere nel potenziamento e nella susseguente stabilizzazione normativa di quelle misure, si pensi al voucher mobilità per le fasce deboli, introdotte con i provvedimenti di contrasto alla pandemia, superando le attuali restrizioni territoriali che ne limitano l’efficacia alle grandi città.

“Nel medio-lungo periodo, sempre in tema di Trasporto Pubblico Locale – aggiunge Lorenzo Corallini,  responsabile provinciale CNA Fita Forlì-Cesena – occorrerà completare alcuni processi già avviati, quali ad esempio:

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