Site icon CNA Forlì-Cesena

GM: dalle fornaci etrusche alle caldaie a condensazione

"Un ufficio così non ce l’ha nessuno!”, ci accoglie con un gran sorriso la signora Graziella Bianchini, mentre ci mostra con giusto orgoglio quello che si vede sotto il pavimento vetrato: un raro esempio con un complesso di tre fornaci di età preromana, antiche circa 2.600 anni, ben conservate, che servivano per la produzione della terracotta. Siamo nella sede di GM, azienda consolidata che si occupa di assistenza alle caldaie e trattamento acque, a Savignano sul Rubicone. Una zona artigianale fin dall’antichità!

Ci raggiungono, quindi, i soci di Graziella: Daniele Golinucci (che ne è anche il marito) e Valerio Riva. In un clima di grande simpatia e affiatamento ci raccontano a tre voci la storia dell’azienda: “abbiamo cominciato in un garage – comincia Valerio – e il 15 settembre del ’98 abbiamo emesso la prima ricevuta fiscale. Poi siamo cresciuti, fino a trasferirci in questa nuova sede nel novembre 2005, e l’anno prossimo festeggeremo i vent’anni di attività!”.
Una realtà che dà lavoro complessivamente a dieci persone, di cui sette tecnici e tre in ufficio, e che serve clienti che vanno da Sarsina a Milano Marittima e Riccione, con ovviamente una base consistente nel Rubicone.
“Nella nostra attività – continuano i tre soci – abbiamo sempre puntato sulla qualità, sia dal punto di vista tecnico che del servizio. Siamo autorizzati Baxi, Cosmogas, Sime e DM Europe per il trattamento delle acque. Questa è una cosa molto importante: infatti, se una volta le caldaie erano tutte abbastanza simili tra loro, ora le diverse marche hanno caratteristiche molto differenti. Noi possiamo contare su un parco ricambi autorizzati sempre a disposizione. Cosa che, quando si rompe la caldaia, fa la differenza!”.
La tempestività negli interventi è uno degli obiettivi di GM. Per garantire un servizio di qualità, che viene apprezzato dai clienti, che infatti sono molto fidelizzati: “alcuni dei nostri clienti, che magari vivono da soli – spiega Valerio – aspettano l’appuntamento annuale col nostro tecnico come la visita di un conoscente, col quale si possono scambiare due parole e anche, se serve, sfogarsi un po’. E devo dire che questo rapporto umano è una delle parti più belle del nostro lavoro. I nostri clienti ci piace un po’ viziarli”.
Una cura del cliente che comincia dai primi contatti telefonici: “una cosa che ho imparato lavorando – racconta Daniele – è che, se le segretarie sono gentili con i clienti, poi i clienti sono gentili con i tecnici che arrivano loro in casa”.
Un’attenzione che viene molto naturale alla sorridente Graziella: “il nostro è un lavoro delicato. Quando il cliente ci chiama con la caldaia rotta, vive un reale disagio e prima di tutto cerchiamo di dimostrargli comprensione. Ci vuole empatia. Ad esempio nel 2012, l’anno del nevone, quando non c’era la luce e le strade erano bloccate, lavorammo per 21 giorni consecutivi non stop. Anche se non potevamo materialmente intervenire, volevamo mostrare presenza e vicinanza ai nostri clienti”.
Sono numerosi i corsi sulla relazione con i clienti che frequentano regolarmente, dedicati alle segretarie che rispondono al telefono, ma anche ai tecnici: “chi entra nelle case delle persone – spiega Daniele – entra in uno spazio che è intimo. Oltre che essere un bravo tecnico, deve saper dimostrare tatto e delicatezza”.
Oltre alla cura dei clienti, naturalmente, è fondamentale l’aggiornamento tecnico costante. Anche in questo settore, nel corso degli anni ha assunto un ruolo sempre più preponderante l’elettronica, quindi l’assistenza si è dovuta adattare di conseguenza: “le caldaie – ci spiegano i tecnici della GM – da semplici e affidabili sono diventate complicate e difficili da gestire”. Approfittiamo delle loro competenze per chiedere qualche consiglio, in vista dell’inverno ormai in arrivo: “è fondamentale tenere controllata la caldaia con la manutenzione periodica, provare gli impianti prima che arrivi il freddo, avvalersi di centri di assistenza della rete autorizzata dalla propria marca, che sono garanzia di maggiore serietà e sicurezza, oltre che di tempestività negli interventi”.
Un’ultima domanda è quasi inevitabile: come si lavora sopra delle antiche fornaci? Tutti tre i soci ce ne parlano con grande orgoglio, sono felici di ospitare le scolaresche che vengono a visitarle, e hanno anche aderito alle giornate del FAI per renderle visitabili in quell’occasione a tutti i cittadini. Ma non solo: le “badano” con occhio vigile e premuroso, attenti a cogliere il più piccolo segnale di infiltrazioni o altre anomalie. Se pensiamo a come è spesso trascurato il nostro patrimonio archeologico, decisamente queste fornaci sono in ottime mani!

 

Exit mobile version