Ha compiuto quarantacinque anni di attività Pan Legno Romagna, impresa cesenate fondata da Renzo Grilli che oggi vede al suo interno la terza generazione di famiglia grazie all’ingresso in azienda del nipote Riccardo avvenuta tre anni fa. A raccontare la costante evoluzione di una realtà impegnata nel settore degli imballaggi in legno che ha saputo trasformarsi per superare con passione e professionalità le diverse fasi economiche che si sono via via succedute è Davide Grilli, figlio di Renzo e padre di Riccardo.

“Nel 1979 mio padre, che lavorava già in un’altra segheria, decise di avviare una propria attività insieme a me, ai fratelli Albertini e ai fratelli Fusconi. All’inizio ci occupavamo di raccogliere gli scarti di legno delle varie segherie presenti nella zona per lavorarli con un grosso macinatore che avevamo installato. Il prodotto era destinato a chi faceva pannelli in truciolare per mobili. Allo stesso tempo acquistavamo i pannelli e li sezionavamo per fare i fondi delle cassette della frutta”.

Seguendo le richieste del mercato, il focus dell’azienda si è spostato nel corso degli anni sulla lavorazione di tronchi, assi e semilavorati per la costruzione di bancali in legno fino alla decisione di costruire in prima persona pedane, casse e imballaggi per qualsiasi tipo di spedizione. Oggi Pan Legno è un punto di riferimento affidabile per numerose aziende attive sul territorio nei più disparati settori grazie al suo personale specializzato competente e aggiornato, in grado di offrire consulenza e assistenza su tutte le attività di logistica integrata e imballaggio. La produzione interna garantisce inoltre ai clienti di poter contare su soluzioni personalizzate capaci di accogliere ogni richiesta.

In quarantacinque anni di attività non sono mancati i momenti delicati durante i quali l’azienda ha saputo imboccare ogni volta la giusta direzione. “Dopo aver liquidato i suoi soci e aver coronato il sogno di creare un’impresa totalmente familiare – spiega Davide Grilli – nel 1993 mio padre venne a mancare prematuramente. Fu un momento difficile, io e mio fratello Marco ci trovammo a dover portare avanti tutto da soli dall’oggi al domani. Negli anni seguenti ci sono stati periodi di calo del lavoro dovuti alla crisi economica degli anni Duemila, alla pandemia e non solo, ma siamo sempre riusciti ad andare avanti con dedizione e fiducia”.

Un recente momento di svolta è avvenuto tre anni fa con Davide Grilli prossimo alla pensione. “Mio fratello non se la sentiva di andare avanti da solo così abbiamo rischiato di dover chiudere – racconta – A quel punto si è fatto avanti mio figlio Riccardo, che aveva ventidue anni, dicendo che gli sarebbe piaciuto portare avanti la nostra attività. Non abbiamo fatto pressioni, è stata una sua scelta, che mi inorgoglisce e dà continuità alla storia di famiglia”.

Se la burocrazia è stata tra i primi ostacoli con cui si è dovuto misurare il nuovo titolare – “si è stupito fin da subito di quanto tempo richieda” ammette il padre – un’altra sfida diventata negli ultimi anni particolarmente impegnativa è rappresentata dal reperimento della manodopera. “C’è chi lavora con noi da trent’anni – sottolinea Davide Grilli – ma di recente è diventato molto più difficile trovare nuove persone disposte a misurarsi con un’attività prettamente manuale. Nonostante il lavoro ci sia e siamo chiusi nel week-end, altri tipi di occupazione oggi risultano maggiormente attraenti soprattutto per i giovani. Tuttavia salvaguardare queste competenze è fondamentale”.