È prorogata fino al 31 dicembre 2024 la possibilità di utilizzare l’interfaccia web messa a disposizione dalla Piattaforma PCP dell’Autorità:
- per gli affidamenti diretti di importo inferiore a 5.000€ in caso di impossibilità o difficoltà di ricorso alle PAD al fine di consentire l’assolvimento delle funzioni ad essa demandate, ivi compresi gli obblighi in materia di trasparenza. Non è consentito, dunque, l’inserimento ex post dei dati e delle informazioni relativi agli affidamenti;
- per l’adesione ad accordi quadro e convenzioni i cui bandi siano stati pubblicati entro il 31/12/2023 con o senza successivo confronto competitivo; tale possibilità viene estesa fino al 31/12/2024 anche agli accordi quadro e convenzioni pubblicati dal 1/1/2024;
- per la ripetizione di lavori o servizi analoghi ai sensi dell’articolo 76, comma 6, del codice previste dalla documentazione di gara originaria relativa a procedure pubblicate prima del 31/12/2023;
- per le fattispecie di cui alla Delibera n. 584 del 2022, che ha sostituito ed integrato la Delibera n. 214 del 2022. Restano valide le ulteriori indicazioni contenute nella delibera n. 582/2023.
Nei primi giorni dell’anno è stato molto dibattuto il tema riguardanti gli affidamenti con importi inferiori a 5.000€.
La questione nasce dal parere 2196/2023, con cui il Servizio supporto giuridico del MIT aveva precisato che anche per piccoli affidamenti inferiori a 5.000 euro era obbligatorio l’utilizzo della piattaforma telematica (es. MePA).
L’ANCI si è subito attivata per chiedere più tempo, rispetto alle indicazioni del parere (ovvero di applicare questa novità dal 01/01/24), avendo riscontrato “blocchi operativi” soprattutto nei comuni di piccole dimensioni.
“Con l’entrata in vigore, il 1° gennaio 2024, dell’obbligo di utilizzo delle piattaforme digitali per tutti gli appalti pubblici, Nicotra (ANCI) ha evidenziato le criticità segnalate dai Comuni, in particolare quelli di dimensioni ridotte. Questi Comuni hanno espresso preoccupazioni riguardo alla complessità nell’acquisizione dei Codici Identificativi Gara (CIG) e al non perfetto funzionamento dell’interoperabilità tra alcune piattaforme e l’Anac.Un altro problema sollevato riguarda i tempi di attesa eccessivamente lunghi per l’acquisizione del CIG tramite piattaforme o il Mercato Elettronico della Pubblica Amministrazione (MEPA), che possono arrivare fino a 5 giorni, bloccando di fatto le stazioni appaltanti, anche per interventi urgenti.
Pertanto, l’Anci ha proposto di ripristinare la funzionalità dello smart CIG per questa tipologia di affidamenti, considerando che il CIG in questa fascia di valore è utilizzato solo per tracciabilità.
E così l’Autorità Nazionale Anticorruzione ha preso la decisione di riattivare temporaneamente la smart CIG per gli affidamenti diretti sotto i 5.000 euro. Questa iniziativa è volta a facilitare una transizione più agevole verso l’amministrazione digitale per le autorità locali, offrendo un’alternativa nel caso in cui si riscontrino difficoltà nell’utilizzo delle piattaforme telematiche certificate.
È importante sottolineare che a partire dal 1° ottobre 2024 diventerà obbligatorio utilizzare piattaforme certificate anche per gli affidamenti diretti sotto i 5.000 euro.”
Per ulteriori informazioni rivolgersi allo Sportello MEPA di CNA Forlì-Cesena al seguente indirizzo: sportellomepa@cnafc.it.
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