Patrizia Lucia Li Bergolis è la nuova presidente portavoce del settore Estetica di CNA Benessere e Sanità Forlì-Cesena.

Dopo l’apertura di un primo centro estetico a Cesena nel 2013, a cui è seguita quella di un salone di acconciature nel 2016 e di un successivo centro estetico, Patrizia ha continuato a sviluppare negli anni la propria attività in un settore da sempre molto dinamico e in continua evoluzione.

Come rivelano le indagini condotte dall’ufficio studi di CNA Nazionale, il settore dell’estetica continua a registrare una domanda solida pur nel quadro di generale incertezza che ha caratterizzato gli ultimi anni l’intera economia. Nella provincia di Forlì-Cesena sono attive oltre 320 imprese di estetica, a cui si aggiungono numerose figure che esercitano attività di onicotecnica (non configurabili nella legge1/90 che regola l’attività di estetica) e centri spa. Con una dimensione ridotta (2,1 addetti per impresa), al netto della contrazione corrispondente al periodo della pandemia, nell’ultimo decennio queste imprese hanno conosciuto uno sviluppo superiore rispetto a quello dell’intero sistema produttivo nazionale in termini di occupazione e fatturato. Nota dolente è ancora il tasso di irregolarità/abusivismo che nel settore del beauty risulta essere del 27,6%, rispetto alla media nazionale del 14,4%.

“Sono onorata di assumere la rappresentanza di un settore così vivace e al centro di numerosi cambiamenti rispetto ai quali gli operatori sentono la necessità di formarsi e aggiornarsi costantemente – afferma la neoeletta Patrizia Li Bergolis – CNA ha sempre rivolto molta attenzione alle esigenze di un mestiere che contribuisce in modo significativo al benessere della persona e che richiede competenze specifiche e verticali, flessibilità organizzativa, capacità di innovare in trattamenti e tecnologie”.

La necessità di un continuo aggiornamento si intreccia al crescente fabbisogno di professionalità e differenziazione degli operatori su tutte le principali tematiche di interesse per il settore: per una estetista, infatti, è sempre più importante saper unire competenze dermatologiche, manuali, cosmetologiche, tecnologiche e di marketing con conoscenze commerciali relative all’organizzazione dell’attività d’impresa. Se l’introduzione di nuovi macchinari e tecniche stanno modificando l’organizzazione e il modello di business dei centri estetici, il ricorso a nuovi approcci formativi potrà fare la differenza e offrire opportunità di crescita in attesa che a livello legislativo si arrivi a riformare la legge di settore n. 1 del 1990, ormai obsoleta e inadeguata a sostenere le istanze di questo mondo, soprattutto sul versante della formazione.

“Per gli operatori estetici è fondamentale continuare a studiare per consolidare la propria attività e aprirsi al cambiamento, garantendo il diritto delle persone a ricevere servizi di alto livello e sicuri sotto il profilo sanitario” – commenta la Li Bergolis.