In vista dell’avanzamento del percorso di definizione del regolamento, CNA insieme alle imprese, ha definito un lungo percorso di condivisione per far emergere le esigenze degli imprenditori e le loro proposte a fronte delle criticità maggiori della città o delle opportunità che si potrebbero presentare. Per una normativa e pianificazione che il comune stesso definisce strategico e con un orizzonte al 2050 per la città, raccogliere il punto di vista delle diverse anime cittadine diviene strategico. 

Ancor di più se, come sottolinea l’associazione, la componente è quella delle imprenditrici e degli imprenditori, a Forlì che CNA definisce “la città delle imprese”, un contesto operoso, culturalmente vocato all’imprenditorialità ed il cui tessuto produttivo è incardinato sulle micro, piccole e medie imprese, condizione maturata nel tempo che ne connota anche cultura e storia della città. 

Se questa caratteristica è patrimonio distintivo e forza economico-sociale, dal momento in cui si immagina la città del prossimo futuro, non si può prescindere dall’interrogarsi sul come mantenere e alimentare questa caratteristica, quindi il sistema imprenditoriale, i suoi distretti, le competenze e la cultura d’impresa. 

Il documento è stato presentato e consegnato in una conferenza stampa svolta questa mattina, venerdì 14 aprile 2023, presso la sede CNA di Forlì, in via Pelacano 29. Presenti Davide Bellini, presidente CNA Area Forlì città, Gabriele di Bonaventura, responsabile CNA Costruzioni Forlì-Cesena, Marco Lucchi, responsabile CNA Area Forlì città, Daniele Mezzacapo, vicesindaco e assessore all’urbanistica del Comune di Forlì e Simona Savini, dirigente del servizio urbanistica del Comune di Forlì.

Il documento è frutto di un percorso durato più di sei mesi che ha visto fasi di formazione, discussione ed elaborazione e che ha coinvolto un’ampia platea di imprenditori. Quel che emerge è un documento ricco di spunti, sia in termini di visione, sia in termini di contributi. 

In particolare, emergono sei capisaldi che CNA ha voluto porre al centro della visione proposta: la rigenerazione urbana, la natura imprenditoriale della città, la salvaguardia dei settori produttivi tipici, i collegamenti logistici, anche verso il porto di Ravenna o il nodo ferroviario di Bologna, il ruolo dell’università ed infine le aree produttive. Alcuni specifici riferimenti normativi tutti volti ad abbattere la burocrazia ed agevolare i progetti virtuosi. 

Infine, all’interno di una serie di ricchi spunti che identificano ambiti, criticità e opportunità, sono stati sviluppati direttamente dagli imprenditori, opportunamente coordinati, quattro proposte di progetto per affrontare quattro criticità rilevate. Si tratta di progetti rilevanti, ma che oltre ad essere un contributo concreto, rappresentano anche un “esempio” alla modalità con cui confrontarsi per sviluppare opportunità per la città.

In particolare i progetti riguardano: 

Progetto 1. Degrado urbano e socio-economico del centro 

Rivitalizzazione socio-economica, affrontato attraverso la riqualificazione dello spazio pubblico verticale (facciate prospicenti la viabilità pubblica) e dello spazio pubblico orizzontale (percorsi e pavimentazioni), ponendo attenzione al wayfinding urbano (infrastruttura narrativa, con un racconto che orienta, sottolinea e illustra la dote patrimoniale del centro). 

Progetto 2. Degrado dell’area ex Eridania 

Recupero aree dismesse e strategie di de-sigillazione, affrontato attraverso la riqualificazione organica dello spazio urbano (edifici, aree, percorsi), valorizzando la presenza del verde (interventi di de-sigillazione, forestazione e nature-based solution), che deve divenire cifra distintiva di un nuovo paesaggio e di nuove opportunità ludico, sportive, didattiche, creative. 

Progetto 3. Scarsa comunicazione fra università e imprese  

Trattato tramite la condivisione di un programma di iniziative di approfondimento, riflessione e scambio, da collocare in un mese specifico (ad esempio ad ottobre, aprendo con la giornata europea dedicata alla ricerca e all’innovazione), nell’ambito del quale le imprese aprono le porte all’università e, viceversa, l’università apre le proprie alle imprese per contaminare il sapere accademico con la competenza esperienziale. 

Progetto 4. Mancanza di una chiara organizzazione territoriale per le aree produttive 

Sviluppato tramite la condivisione di un programma vocazionale delle aree, individuando diversi distretti –mobile imbottito (Villanova, Quattro), aerospazio (Ronco, Carpena), nautica (Selva), green (Coriano), logistica (Ronco, Selva), meccatronica (Selva) – e ponendoli in relazione integrata con il territorio (università, centro storico, forese) attraverso infrastrutture di qualità. 

CNA, oltre a fornire i progetti nel dettaglio alla città, con la consegna all’amministrazione, si metterà a disposizione per confronti ed approfondimenti sui temi e renderà fruibile il contenuto del documento sul proprio sito, in modo che possa essere disponibile a tutti coloro che vogliono concentrarsi su un confronto costruttivo e strategico per la nostra città.