Nonostante il miglioramento della flessione dei fatturati, registrata in piena pandemia Covid, il settore dell’autoriparazione ha subito un significativo rimbalzo negli ordini di lavoro. Questo è imputabile alla stagnazione del mercato delle auto nuove dovuto all’aumento dei costi e alla difficile reperibilità di materie prime/semiconduttori per la componentistica elettronica, dove i tempi di attesa sono ancora lunghi. Il dato è certificato anche dal calo delle immatricolazioni, situazione che ha scompensato anche il mercato dell’usato per le auto di seconda mano, ancora oggi introvabili e con prezzi maggiorati. Siamo di fronte ad un parco macchine sostanzialmente invariato, ma che propone vetture vecchie che necessitano d’interventi manutentivi per la loro efficienza e sicurezza. Inoltre, si riscontra una grande necessità di personale qualificato.
“La carenza di manodopera preparata è un problema trasversale anche in altri sistemi produttivi – afferma Daniele Benzoati, presidente coordinatore di CNA Servizi alla Comunità Forlì-Cesena e presidente del mestiere meccatronici – è ormai all’ordine del giorno reperire forza lavoro specializzata e la situazione preoccupa al pari delle questioni economiche e dell’inflazione. Per il settore dell’autoriparazione – continua Benzoati – sta diventando una vera e propria urgenza, considerando anche che molti operatori sono prossimi alla pensione e questo influenzerà sul ricambio generazionale e la sopravvivenza di varie imprese avviate”.
Lo conferma anche il dato occupazionale rilasciato dalla Camera di Commercio di Forlì-Cesena e Rimini (trimestre novembre-gennaio 2023) che evidenzia l’aumento di 4 punti percentuali nella difficoltà di reperimento delle figure professionali. “Tra le molteplici ragioni della mancanza di manodopera – prosegue Benzoati – in particolare, nell’autoriparazione, mancano tecnici qualificati con competenze meccaniche, elettroniche e con conoscenze tecniche di carrozzeria. Figure che siano capaci di confrontarsi con nuove modalità di lavoro sempre più complesse, tecnologiche e digitali”.
I nuovi materiali, motorizzazioni, sistemi di alimentazione e soprattutto tecnologie elettroniche, richiederanno operatori con elevatissime competenze capaci di operare su più livelli, in grado di intervenire su un parco circolante più caleidoscopico di marche e modelli. Basti pensare che, dal 2022, sulle nuove vetture prodotte sono obbligatori i sistemi ADAC, (assistenza alla guida). “È importante sfatare una serie di pregiudizi sul mestiere dell’autoriparatore – afferma Benzoati – molti giovani sono restii a intraprendere questi percorsi per colpa di una mancata conoscenza di cosa sia diventato oggi il lavoro in un’officina di autoriparazione. Il nostro sistema necessita di maggiore orientamento agli studi, sia da parte del sistema scolastico, ma anche da parte delle famiglie. Lavorare oggi in officina fa acquisire conoscenze e competenze di alto livello che possono dare e daranno molte soddisfazioni sia economiche che di crescita professionale per chi vorrà intraprendere questa strada”.
L’autoriparatore è una professione importante e la presenza capillare sul territorio di centri di assistenza sarà fondamentale per garantire un sistema capace di soddisfare necessità lavorative, familiari e di svago.