Un’oasi di sapori della migliore tradizione romagnola, ma anche un luogo di ritrovo in cui fermarsi per trascorrere alcune ore liete in compagnia di amici o familiari: è il ritratto dell’Osteria Sottomarino Giallo di Savignano sul Rubicone, che nei giorni scorsi ha spento le sue prime venti candeline.
Aperto l’11 dicembre del 2002 da Monica Dalmo insieme al marito Alessandro Foschi e situato in un grazioso vicolo del centro storico, il locale dispone nei suoi due piani interni di circa settanta coperti, a cui se ne possono aggiungere un’altra trentina all’esterno durante la bella stagione. Il menù è all’insegna dei sapori autentici del territorio, tra pietanze evergreen e ricette tipiche di lungo corso ormai difficili da trovare nella maggior parte dei ristoranti, come il coniglio, la trippa o la pasta e fagioli, per citare tre piatti forti della casa. Per accompagnare le diverse portate, tra cui spiccano anche le classiche tagliatelle e i passatelli con il formaggio di fossa, la carta vini del locale propone una piccola ma referenziata lista di vini del territorio impreziosita da alcune bottiglie provenienti da altre regioni, tutte selezionate da Alessandro, che è anche sommelier.
“Quando abbiamo deciso di aprire un ristorante vent’anni fa – racconta Foschi – siamo partiti abbracciando una nuova avventura. Mia moglie proveniva dal settore alimentare della grande distribuzione organizzata, mentre io, dopo aver condiviso quella stessa esperienza per alcuni anni, ero passato da tempo all’edilizia. A un certo punto abbiamo scelto di intraprendere una nuova avventura insieme, partendo da una passione comune: lei si è messa in cucina, io ho iniziato a lavorare in sala. Oggi abbiamo altri due collaboratori fissi più altro personale in aggiunta nei momenti di lavoro più intensi. Negli anni abbiamo ospitato anche diversi eventi, tra serate musicali e presentazioni di libri, nell’ottica di creare un posto in cui potersi incontrare e passare piacevolmente un po’ di tempo insieme”.
Nel corso di vent’anni il sottomarino si è trovato ad attraversare mari anche piuttosto agitati: prima la crisi finanziaria tra il 2011 e il 2012, poi la pandemia e ora i rincari di energia e materie prime. La rotta, tuttavia, è rimasta invariata. “Da quando abbiamo aperto a oggi – riconosce Alessandro – è cambiato il mondo, soprattutto negli ultimi tre anni, ma fortunatamente siamo in buona salute e anche i nostri clienti continuano a sceglierci sapendo quali sono i nostri punti di forza”.
Oggi il ristorante è aperto dal lunedì al venerdì a pranzo e a cena e nel tempo è diventato una scelta irrinunciabile per i lavoratori della zona, ma le porte del locale si spalancano anche il sabato sera per accogliere chi vuole concedersi una buona cena romagnola in un ristorante dove l’accoglienza romagnola è parte integrante dell’esperienza culinaria.