Crescita delle imprese femminili attive nel territorio Romagna (Forlì-Cesena e Rimini), a differenza della dinamica negativa, seppur lieve, a livello regionale e nazionale, secondo quanto rilevato dai dati Infocamere-Movimprese nel terzo trimestre 2022. In termini tendenziali, si tratta della seconda maggiore variazione annua degli ultimi dieci anni (leggermente al di sotto di quella avvenuta a fine settembre 2021), in un contesto caratterizzato prevalentemente da cali o situazioni di stabilità. Le imprese femminili aumentano nei servizi alle persone e alle imprese, nell’immobiliare, nel manifatturiero e nelle attività professionali; calano, invece, nell’agricoltura e, lievemente, laddove risulta più alta la presenza delle stesse, e cioè nel commercio e nell’alloggio e ristorazione. Da evidenziare, poi, la crescita delle società di capitale. In tale contesto, inoltre, risulta maggiore l’incidenza dei giovani e degli stranieri rispetto alle imprese non femminili.

Al 30 settembre 2022 nel territorio Romagna (Forlì-Cesena e Rimini) si contano 15.371 imprese femminili attive, che costituiscono il 21,4% del totale delle imprese attive (21,3% in Emilia-Romagna e 22,7% in Italia). Nel confronto con il 30 settembre 2021 si riscontra un aumento delle imprese femminili dell’1,0%, diversamente dal calo, seppur lieve, che caratterizza l’ambito regionale (-0,2%) e quello nazionale (-0,3%). Tale variazione risente, anche se in forma minima, dell’ingresso dei comuni di Montecopiolo e Sassofeltrio (ex provincia di Pesaro) nella provincia riminese; la crescita al netto di tale componente esogena sarebbe pari a +0,7%.

Nel dettaglio, la variazione tendenziale 3° trimestre 2022-2021 risulta essere la seconda più alta, dopo quella di fine settembre scorso, tra le variazioni tendenziali negli ultimi dieci anni, periodo nel quale risultano prevalenti cali o situazioni di stabilità.

I principali settori economici risultano, nell’ordine: Commercio (27,5% delle imprese femminili), Alloggio e ristorazione (14,6%), Altre attività di servizi (soprattutto servizi alle persone) (12,2%), Agricoltura (11,7%), Attività immobiliari (7,5%), Industria Manifatturiera (6,9%), Noleggio, agenzie viaggio e servizi alle imprese (4,1%) e Attività professionali, scientifiche e tecniche (3,7%). In termini di variazione annua si registra un incremento in cinque dei principali settori: +1,1% nelle Altre attività di servizi, +3,3% nell’Immobiliare, +1,5% nel Manifatturiero, +5,2% nel settore Noleggio, agenzie viaggio e servizi alle imprese e +7,4% nelle Attività professionali, scientifiche e tecniche. In diminuzione, invece, il Commercio, dello 0,4%, i servizi di Alloggio e ristorazione, dello 0,3%, e l’Agricoltura, dell’1,3%.

Le imprese femminili con la maggior incidenza percentuale sul totale delle imprese attive appartengono ai settori Altre attività di servizi (57,0%), Alloggio e ristorazione (29,7%), Noleggio, agenzie viaggio e servizi alle imprese (27,9%), Commercio (25,6%), Agricoltura (20,8%) e Attività professionali, scientifiche e tecniche (20,6%).

Riguardo alla natura giuridica, la maggior parte delle imprese femminili sono imprese individuali (65,3% del totale), alle quali seguono le società di persone (17,2%) e le società di capitale (15,9%). Nel confronto con l’anno precedente crescono le imprese individuali (+0,4%) e, soprattutto, le società di capitale (+4,8%), mentre risultano stabili le società di persone.

In ultimo, si evidenzia la maggiore incidenza delle imprese femminili giovanili (8,8%) rispetto al peso che assumono le imprese giovanili sulle imprese non femminili (6,2%); maggior peso anche per le imprese femminili straniere (13,8%) nei confronti delle imprese straniere non femminili (12,0%).

Focus provinciale Forlì-Cesena

Al 30 settembre 2022 in provincia di Forlì-Cesena si contano 7.619 imprese femminili attive, che costituiscono il 20,8% del totale delle imprese attive (21,3% in Emilia-Romagna e 22,7% in Italia). Nel confronto con il 30 settembre 2021 si registra una sostanziale stabilità delle imprese femminili (+0,1%), a differenza del lieve calo riscontrabile a livello regionale (-0,2%) e nazionale (-0,3%).

Nel dettaglio, la variazione tendenziale 3° trimestre 2022-2021 risulta essere la seconda più alta, dopo quella di fine settembre scorso, tra le variazioni tendenziali negli ultimi dieci anni, durante i quali si sono succeduti prevalentemente situazioni di calo.

I principali settori economici risultano il Commercio (25,0% delle imprese femminili), l’Agricoltura (16,5%), le Altre attività di servizi (soprattutto servizi alle persone) (13,4%), l’Alloggio e ristorazione (11,5%), l’Industria Manifatturiera (8,3%), le Attività immobiliari (5,8%), le Attività professionali, scientifiche e tecniche (3,8%) e Noleggio, agenzie viaggio e servizi alle imprese (3,6%); rispetto al 30 settembre 2021 si registrano incrementi in cinque dei principali settori: +0,3% nelle Altre attività di servizi, +0,8% nel Manifatturiero, +2,8% nell’Immobiliare, +2,1% nelle Attività professionali, scientifiche e tecniche e +6,2% nel settore Noleggio, agenzie viaggio e servizi alle imprese. In diminuzione, invece, il Commercio, dello 0,9%, l’Agricoltura, del 2,3%, e Alloggio e ristorazione, dello 0,7%.

I settori con la più alta incidenza percentuale delle imprese femminili sul totale delle imprese attive sono, nell’ordine: Altre attività di servizi (57,9%), Alloggio e ristorazione (31,8%), Noleggio, agenzie viaggio e servizi alle imprese (26,9%), Commercio (24,5%) e Attività professionali, scientifiche e tecniche (21,2%).

Riguardo alla natura giuridica delle imprese femminili, prevalgono le imprese individuali (67,7% del totale), seguite dalle società di persone (16,1%) e società di capitale (14,3%); in termini di variazione annua crescono le società di capitale (+4,1%) mentre calano sia le imprese individuali (-0,5%) sia le società di persone (-0,6%).

Si rileva, inoltre, la maggiore incidenza delle imprese femminili giovanili (8,7%) rispetto al peso che assumono le imprese giovanili sulle imprese non femminili (5,9%); maggior peso anche per le imprese femminili straniere (12,4%) nei confronti delle imprese straniere non femminili (10,7%).

In un contesto di analisi territoriale, poi, si evidenzia come più della metà delle imprese femminili provinciali (il 52,0%) si trovano nei comuni di Forlì (28,5%) e Cesena (23,5%), ossia nei “Grandi centri urbani”; buona anche la presenza nei comuni di Cesenatico (9,1%), Forlimpopoli (3,2%) e Bertinoro (2,7%), ossia nei cosiddetti “Comuni di cintura” (totale 15,0%), e di Savignano sul Rubicone (4,7%), San Mauro Pascoli (2,6%), Gatteo (2,5%), Gambettola (2,5%) e Longiano (1,6%) (”area del Basso Rubicone”, totale 13,9%). Ad essi vanno aggiunti i comuni di Meldola (2,4%) (Valle del Bidente), Bagno di Romagna e Mercato Saraceno (rispettivamente, 1,9% e 1,7%) (Valle del Savio) e Castrocaro Terme e Terra del Sole (1,8%) (Valle del Montone). In sintesi, il 54,3% delle imprese femminili attive si trova nel comprensorio di Cesena e il 45,7% in quello di Forlì.

In ultimo, i comuni con la più alta incidenza percentuale delle imprese femminili sul totale delle imprese attive risultano essere Santa Sofia (29,2%), Rocca San Casciano (24,4%), Forlimpopoli (24,1%), Modigliana (23,4%), Premilcuore (22,9%), Bagno di Romagna (22,7%), Castrocaro Terme e Terra del Sole (22,7%), Civitella di Romagna (22,3%), Cesenatico, Galeata e Savignano sul Rubicone (22,0% per ciascuno dei tre).

Focus provinciale Rimini

Al 30 settembre 2022 in provincia di Rimini si contano 7.752 imprese femminili attive, che costituiscono il 21,9% del totale delle imprese attive (21,3% in Emilia-Romagna e 22,7% in Italia). Nel confronto con il 30 settembre 2021 si registra un aumento delle imprese femminili dell’1,9%, a differenza del lieve calo riscontrabile a livello regionale (-0,2%) e nazionale (-0,3%). Tale variazione risente, parzialmente, dell’ingresso dei comuni di Montecopiolo e Sassofeltrio (ex provincia di Pesaro) nella provincia riminese; la crescita al netto di tale componente esogena sarebbe pari a +1,2%.

Nel dettaglio, la variazione tendenziale 3° trimestre 2022-2021 risulta essere la più alta, in linea con quella di fine settembre scorso, tra le variazioni tendenziali negli ultimi dieci anni, durante i quali, in prevalenza, si sono alternati situazioni di calo a fasi di stabilità.

I principali settori economici risultano il Commercio (29,9% delle imprese femminili), l’Alloggio e ristorazione (17,6%), le Altre attività di servizi (soprattutto servizi alle persone) (11,0%), le Attività immobiliari (9,2%), l’Agricoltura (7,0%), l’Industria Manifatturiera (5,5%), Noleggio, agenzie viaggio e servizi alle imprese (4,5%) e le Attività professionali, scientifiche e tecniche (3,6%); rispetto al 30 settembre 2021, eccetto la stabilità nel Commercio e nell’Alloggio e ristorazione, si registrano incrementi in tutti i principali settori: +2,2% nelle Altre attività di servizi, +3,6% nell’Immobiliare, +1,3% nell’Agricoltura, +2,7% nel Manifatturiero, +4,5% nel settore Noleggio, agenzie viaggio e servizi alle imprese e +13,5% nelle Attività professionali, scientifiche e tecniche.

I settori con la più alta incidenza percentuale delle imprese femminili sul totale delle imprese attive sono, nell’ordine: Altre attività di servizi (56,0%), Noleggio, agenzie viaggio e servizi alle imprese (28,7%), Alloggio e ristorazione (28,5%), Commercio (26,7%) e Agricoltura (22,0%).

Riguardo alla natura giuridica delle imprese femminili, prevalgono le imprese individuali (63,0% del totale), seguite dalle società di persone (18,2%) e società di capitale (17,5%); in termini di variazione annua crescono le imprese individuali (+1,4%), le società di persone (+0,5%) e, soprattutto, le società di capitale (+5,3%).

Si rileva, inoltre, la maggiore incidenza delle imprese femminili giovanili (9,0%) rispetto al peso che assumono le imprese giovanili sulle imprese non femminili (6,6%); maggior peso anche per le imprese femminili straniere (15,3%) nei confronti delle imprese straniere non femminili (13,4%).

In un contesto di analisi territoriale, poi, si evidenzia come la maggioranza delle imprese femminili provinciali si trova nel comune di Rimini (42,9%), classificato come “Grande centro urbano”; buona anche la presenza nei comuni di Riccione (13,5%), Bellaria-Igea Marina (6,8%), Santarcangelo di Romagna (5,8%) e Coriano (2,2%), ossia nei cosiddetti “Comuni di cintura” (totale 28,3%), e di Cattolica (7,6%), Misano Adriatico (3,8%) e San Giovanni in Marignano (2,2%) (”area del Basso Conca”, totale 13,6%). Ad essi vanno aggiunti i comuni di Morciano di Romagna (2,2%) (Valconca), Verucchio e Novafeltria (rispettivamente, 2,2% e 2,0%) (Valmarecchia).

In ultimo, i comuni con la più alta incidenza percentuale delle imprese femminili sul totale delle imprese attive risultano essere Maiolo (31,3%), Cattolica (26,1%), Novafeltria (25,6%), Casteldelci (25,4%), Riccione (24,3%), Pennabilli (24,3%), Talamello (24,1%), Morciano di Romagna (23,5%), San Leo (23,3%) e Montefiore Conca (23,0%).

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