CNA ha lanciato un’indagine, alla quale hanno aderito 400 centri di revisione, per capire l’orientamento degli stessi e le prospettive del settore rispetto alle scelte operate dal Ministero.
I risultati dell’indagine, infatti, ci dicono che solo il 54% degli attuali centri, che oggi eseguono la revisione dei mezzi pesanti in presenza di un ingegnere della motorizzazione, è nelle condizioni di potersi adeguare alle nuove dimensioni fisiche dei locali e degli spazi interni ed esterni previste dalla direttiva D.M. 446/21. Un 16% dovrà fare importanti investimenti per adeguarsi, mentre un 30% rischia di chiudere l’attività.
“Da tempo CNA chiede l’affidamento ai privati della revisione dei mezzi pesanti – sottolinea Daniele Benzoati, presidente coordinatore dell’Unione CNA Servizi alla Comunità e portavoce degli autoriparatori di CNA Forlì–Cesena – al fine di dare piena operatività ai centri privati e per sopperire alla carenza dell’attuale sistema, che vede un parco veicoli pesanti circolante a livello nazionale pari a 900.000 mezzi di cui il 12,4% circola con revisione scaduta (Fonte Ministero Direzione Gen. MCTC)”.
“Di fatto – evidenzia Benzoati – il Decreto ministeriale, che a distanza di due anni dà attuazione alla delega approvata dal Parlamento, non è risolutivo, anzi, le disposizioni in esso contenute vanno a limitare maggiormente l’operatività dei centri di revisione dei camion. Si rischia infatti di vanificare lo sforzo, mettendo fuorigioco sia le imprese che potenzialmente potrebbero approcciare al nuovo mercato sia quelle che oggi già operano nel mercato della revisione dei mezzi pesanti e questo andrebbe ancora di più ad aprire la forbice sui mezzi non revisionati nei tempi previsti. Veicoli, che per tipologia ed uso, incidono pesantemente sulla sicurezza alla circolazione stradale qualora non pienamente efficienti”.
Di questo se né parlato in un incontro organizzato da CNA Servizi alla Comunità Forlì-Cesena a Forlimpopoli, alla presenza di Maurizio Tappi, funzionario dell’Ufficio della motorizzazione civile di Forlì- Cesena e di Rudi Pozzetto, presidente autoriparatori CNA Emilia-Romagna.
Hanno partecipato, inoltre, tutti i centri autorizzati alla revisione dei mezzi pesanti sia della provincia, che provenienti dal ravennate. Durante l’incontro si è cercato di dipanare la normativa e di interpretarne i contenuti, evidenziando le preoccupazioni per tempi e modi di attuazione. La platea ha apprezzato la presenza anche di un interlocutore dell’UMC di Forlì-Cesena, nella veste dell’Ing. Tappi, con un confronto aperto e costruttivo rispetto ad un disposto ancora in fieri e non risolutivo in merito all’evoluzione dell’operatività dei centri di revisione camion.
“Ci pare evidente – conclude Benzoati – che l’affidamento ai privati della revisione dei mezzi pesanti, senza alcun correttivo alle nuove regole, non sarà in grado di aumentare il livello di copertura del servizio e pertanto non potrà ridurre i tempi di attesa che oggi possono anche superare i 12 mesi. Sono ancora molte le incertezze e al momento sono cari gli investimenti necessari per attrezzature e strutture per comprendere la sostenibilità economica dei centri di revisione. Come CNA riattiveremo l’interlocuzione con il nuovo esecutivo di governo al fine di trovare una soluzione coerente perché, diversamente, senza i centri autorizzati non si fanno le revisioni”.