L’aria condizionata, al pari di altri comfort presenti nelle nostre abitazioni o luoghi di lavoro, è diventato sempre più una necessità per meglio sopportare le giornate estive di caldo torrido. Se da un lato, quindi, è una componente importante per il benessere e per una vita migliore dell’individuo, dall’altro occorre contemperare tale aspetto con il problema dei consumi, a maggior ragione con l’attuale crisi energetica, e della sostenibilità ambientale. Raffreddare l’aria, infatti, richiede grandi quantità di energia: i benefici portati dai sistemi di raffreddamento sono innegabili, ma condizionatori e frigoriferi hanno un grande impatto sull’ambiente, soprattutto per quanto riguarda le emissioni dei gas serra, che intrappolano le radiazioni solari facendo aumentare la temperatura del pianeta.
Sebbene a prima vista i gas dei condizionatori domestici siano inoffensivi, se vengono dispersi nell’aria hanno un effetto estremamente nocivo sull’ambiente. Concepita, quindi, la funzione importantissima degli F-GAS per la lotta ai mutamenti climatici, dal 2013 si è definitivamente agito per limitare la divulgazione dei gas refrigeranti, modificando a livello europeo la normativa comunitaria. Le aziende operanti con gli F-GAS hanno l’obbligo di certificarsi sia come imprese, sia come tecnici ivi operanti, ottenendo patentini personali a compimento di un corso con esito positivo.
“Affidarsi ad un’azienda certificata, al di là che sia un obbligo di legge, è un requisito indispensabile per garantire al cliente sicurezza sulle persone e sull’ambiente – dichiara Pietro Renda, presidente di CNA Installazione e Impianti Forlì-Cesena. – Quando si compra o si installa un climatizzatore, occorre scegliere bene la macchina, ma assicurarsi anche che chi la installa sia munito di patentino F-GAS. La vendita del climatizzatore, l’installazione, la manutenzione e il controllo delle perdite devono essere registrati dal tecnico sulla banca dati nazionale F-GAS, detenuta presso il Ministero della Transizione Ecologica, che rilascia al cliente un rapporto di intervento sull’impianto.”
Il ruolo del tecnico qualificato, appare chiaro, si erge sempre più a garante della sicurezza per l’uomo e per l’ambiente. La pulizia e sanificazione periodica dei filtri, ad esempio, incide notevolmente sulla qualità dell’aria, ma anche sul consumo di energia. È quindi opportuno programmare con l’impresa di fiducia i controlli periodici degli impianti, constatandone funzionalità ed efficienza.
“Siamo chiamati ad un ruolo di grande responsabilità, anche etica. – continua Renda – La necessità di limitare i consumi energetici ed affrontare il problema dei cambiamenti climatici passa anche e soprattutto dal nostro agire quotidiano in qualità di tecnici certificati, oltre che da un utilizzo consapevole delle macchine da parte degli utilizzatori. Contemperare queste missioni con l’esigenza dei cittadini di far fronte ad un’ondata di caldo senza precedenti anche in termini di costanza, è difficile ma possibile”.
“L’errore che non va commesso – conclude Renda – è quello di prestare il fianco agli abusivi che, in barba alle certificazioni, alla professionalità e ai controlli di legge, operano totalmente fuori dalle filiere tracciate, perché a pagarne il prezzo più alto saranno proprio i cittadini”