Cosa risveglia l’orgoglio profondo dei cesenaticensi? Cosa li fa sentire parte di una comunità con radici ben chiare, anche se forse un po’ nascoste?

Chi non è della città forse un po’ si sorprenderà che il varo di una nave a Cesenatico è un evento sentito ed apprezzato. Un momento in cui tutti i cittadini, anche se non presenti, si sentono forse un po’ più fieri di essere parte di una storia cittadina. Questo è accaduto con il varo della “Sciara del Fuoco“, la nuova imbarcazione completamente in legno di 33 metri del Cantiere Navale Foschi di Cesenatico (FC) destinata al trasporto passeggeri lungo le rotte della Calabria per le isole Eolie.

Ma fin dai giorni prima anche fuori città sono circolate le foto del trasporto dell’imbarcazione dal cantiere dove è stata interamente realizzata alla darsena. In fondo, non è comune vedere un’imbarcazione di 33 metri e larga 7,20 che si muove per le vie del paese. Il tragitto è lungo appena 800 metri ma durante il percorso si incontrano molte avversità: dai semplici cartelli stradali ai lampioni, dalle rotonde ai marciapiedi.

Tutto questo trasforma un breve tragitto in una lunga corsa ad ostacoli in grado di destare non poche preoccupazioni, ma lo spettacolo è impagabile. E proprio spettacoli di questo tipo ricordano alla cittadinanza che Cesenatico, ancor prima di essere una rinomata località turistica, è un luogo con una lunga tradizione nautica. Qui, infatti, vengono prodotte imbarcazioni note nel settore in tutto il Paese e anche oltre. Gli armatori che ricercano un’imbarcazione costruita interamente in legno secondo la tradizione dei “maestri d’ascia” sanno bene di doversi rivolgere a Cesenatico
Così, alla cerimonia del varo, insieme al Sindaco Matteo Gozzoli era presente un nutrito gruppo di appassionati provenienti non solo da Cesenatico ma anche dai dintorni.

Per CNA erano presenti il Presidente Area Est Romagna Davide Caprili, la vicepresidente provinciale Alice Nasolini, il responsabile di Area Est Romagna Marco Lucchi, la Responsabile CNA Produzione ed Industria Danila Padovani ed il responsabile Marketing Est Romagna Stefano Rossi.

“Tutto è partito circa 30 mesi fa – racconta Ulisse Foschi – quando, a partire da poche assi di legno, ha iniziato a prendere forma l’ossatura di una nuova imbarcazione. Questo è il tempo necessario per sviluppare a regola d’arte un progetto così imponente, ma il risultato è quello che porta la nostra arte ad essere riconosciuta per qualità e caratteristiche uniche”.
“Alla fine di questi mesi – prosegue Andrea Foschi – il cantiere ospitava l’imponenza dalla ‘Sciara del Fuoco’. In mezzo, un lungo percorso di costruzione che ha continuamente attratto e affascinato i diversi visitatori. In fondo I numeri sono notevoli, 70 tonnellate a vuoto, 33 metri di lunghezza, 420 passeggeri di portata e una potenza complessiva di 3600 cv che spinge la motonave ad una velocità di crociera di 20 nodi. Quel che nel tempo non si è considerato troppo, e che oggi acquisisce ancor più valore, è l’ecosostenibilità sia del prodotto finale sia del processo produttivo. Basti pensare che nel corso dell’intera costruzione i rifiuti indifferenziati sono stati ben pochi, poiché per la maggior parte è stato possibile riciclarli. Trattandosi di un processo ancora tutto manuale su materiali in gran parte naturali, si garantisce il rispetto dell’ambiente e al contempo, grazie ad alcune evoluzioni tecnologiche, siamo ormai in grado di sfruttare al meglio ogni singolo pezzo di legno, fino alla segatura utilizzata per produrre combustibile per il riscaldamento. Questo perché nel tempo abbiamo saputo mixare l’evolversi della tecnologia, ma nel rispetto della tradizione”.

In fondo il cantiere navale esprime un’esperienza di oltre 50 anni nella costruzione di imbarcazioni in legno ed è stato il primo a Cesenatico ad usare il compensato marino. Fondato dal maestro d’ascia Arnaldo Foschi e ancora oggi a conduzione familiare nonostante la prematura scomparsa di Massimo (uno dei tre figli), Ulisse e Andrea, anch’essi maestri d’ascia e con l’indispensabile aiuto dei loro due collaboratori Marco Montalti e Carmelo Salerno, costruiscono, allestiscono, ristrutturano e riparano con la stessa passione imbarcazioni sia da diporto che da lavoro in un vasto campo che spazia dagli yacht a vela e a motore fino ai pescherecci e alle imbarcazioni per il trasporto passeggeri, con il prezioso contributo del dottor Giuseppe Bertizzolo che cura gli aspetti commerciali e giuridici del Cantiere. Lo studio tecnico Valeria Vottero Vintrella, in stretta collaborazione con i fratelli Foschi, ha curato sia la parte estetica della progettazione che quella tecnica relativa ai vari disegni da inviare al Registro Italiano Navale per la loro approvazione.

Il cantiere utilizza come materiale esclusivamente il legno, in particolare l’innovativa tecnica lamellare, che permette di realizzare imbarcazioni di eccezionale robustezza e allo stesso tempo di estrema flessibilità all’impatto con il mare. La capacità costruttiva, eseguita interamente “a mano” da parte di maestranze altamente specializzate e affidabili, è di un’imbarcazione all’anno e della lunghezza massima fuori tutto di 38 metri.

Le 88 imbarcazioni costruite finora dal Cantiere Foschi navigano per tutti i mari d’Italia, isole comprese, con grande soddisfazione sia degli armatori che dei passeggeri.