Un vero grido d’allarme il titolo dell’evento tenutosi giovedì 2 dicembre a Roma, organizzato da CNA Nazionale unitamente a Confartigianato Imprese e Casartigiani, cui abbiamo preso parte anche come CNA Forlì-Cesena per monitorare con costanza l’evolversi di un tema cruciale per il benessere delle nostre imprese.

In generale si potrebbe parlare di crisi dei prezzi, la cui causa è rinvenibile nella carenza di materie prime sul mercato a fronte di una forte domanda. Un uragano economico che non ha di certo risparmiato l’energia: prezzi alle stelle, cresciuti proporzionalmente con l’aumento dei costi delle materie prime dovuto all’incremento della produzione industriale. In particolare, scontiamo fortemente l’impennata del prezzo del gas, delle cui forniture l’Europa dipende quasi completamente dall’estero per gli usi civili e produttivi e la cui accresciuta domanda da parte dei Paesi asiatici ha distolto evidentemente il flusso verso l’Europa occidentale.

Ed ora in Italia la situazione desta non poca preoccupazione. Il PUN medio (prezzo unico nazionale) nel mese di settembre ha registrato un valore più che raddoppiato rispetto al primo trimestre 2021. Tradotto, per le PMI una variazione che ha visto più che raddoppiare – anche triplicare – la bolletta. Ad esempio, alcune imprese attive nel settore tessile hanno visto aumentare la bolletta da circa €9.000 dell’ultimo trimestre 2020 agli attuali €27.000.

Una situazione evidentemente allarmante che rischia di compromettere non solo la fase delicata di ripresa economica cui stiamo assistendo, ma prospetta anche la sospensione della produzione da qui a qualche mese.

Le PMI italiane pagano il prezzo dell’energia più alto d’Europa, superiore del 33,5% rispetto alla media dei Paesi UE. Ai piccoli imprenditori l’elettricità costa 4 volte di più rispetto a una grande industria a causa dell’assurdo meccanismo ‘’meno consumi, più paghi’’ applicato agli oneri parafiscali in bolletta e che gonfia del 35% il costo finale dell’energia per le nostre piccole imprese.

Una penalizzazione ingiustificata che non possiamo più accettare e che, se non fosse già chiaro, sta mettendo a dura prova la tenuta del sistema imprenditoriale italiano.

All’incontro, condotto dal giornalista Diego Gavagnin ed introdotto da Elena Calabria (Vicepresidente CNA Nazionale), Marco Granelli (Presidente nazionale Confartigianato) e Mario Bettini (Casartigiani), sono intervenuti i senatori Paolo Arrigoni e Massimo Girotto e gli onorevoli Gianluca Benamati, Massimiliano De Toma, Sara Moretto e Luca Squeri.

E’ stato presentato loro un dossier dal quale emergono i pesanti squilibri nella struttura della bolletta energetica che danneggiano pesantemente i piccoli imprenditori. La prospettiva rende quindi improcrastinabile un netto intervento del decisore politico.

La richiesta di CNA al Governo, unitamente alle altre associazioni dell’artigianato, va nella direzione di chiedere una vera e propria riforma della bolletta che preveda l’estrazione degli oneri generali di sistema, trasferendo alla fiscalità generale le componenti tariffarie volte al finanziamento delle agevolazioni per gli energivori e quelle destinate al bonus sociale. Inoltre occorre intervenire senza dubbi per ridefinire i criteri di distribuzione della contribuzione fondandoli sull’allineamento tra consumo e gettito per poter restituire equità al sistema. In poche parole, le PMI non possono continuare a pagare per altri; è necessario ristabilire equilibrio e proporzionalità per poter consentire loro di disporre delle energie necessarie da impiegare nella transizione ecologica, vera sfida dei prossimi mesi.