Le modifiche alla Nuova Sabatini previste nel Ddl Bilancio 2022 rischiano di depotenziare uno degli strumenti agevolativi più longevi e che proprio grazie alla sua stabilità nel tempo ha dimostrato di saper accompagnare lo sviluppo delle imprese che puntano sulla competitività e sulla crescita.

“La Nuova Sabatini si è confermata uno strumento formidabile per sostenere in maniera virtuosa gli investimenti delle imprese – afferma Franco Napolitano, direttore generale di CNA Forlì-Cesena – basti pensare che nel 2021 il nostro servizio credito ha presentato e visto approvare ben 80 pratiche, per 11.974.158 euro di investimenti complessivi, per un totale di contributi da erogare pari a 1.128.477 euro. Va segnalato che si tratta di investimenti strategici per il tessuto produttivo: il 75% di questi sono legati a industria 4.0 e il 27,5% al settore autotrasporto, per rimodernare in chiave green il parco mezzi. Sono dati più che raddoppiati rispetto al 2020, e l’anno non è ancora finito!”

Anche a livello nazionale, i dati del primo semestre del 2021 dimostrano come l’entrata in vigore da gennaio dell’erogazione del contributo in un’unica soluzione, disposto con la Legge di Bilancio 2020, abbia generato una maggiore attrattività dello strumento facendo registrare un notevole incremento delle richieste, nonostante una fase di contenuta ripresa dell’economia italiana.

“Riceviamo tutti i giorni nuove richieste – continua Napolitano – a testimonianza della volontà delle imprese di continuare a crescere e investire. Purtroppo il testo all’esame del Senato prevede, il ritorno ad una modalità di erogazione del contributo su sei anni minando l’incisività della misura. Il ritorno alle sei rate, previsto dal Disegno di Legge di Bilancio 2022, rappresenterebbe un pericoloso passo indietro, compromettendo l’efficacia di uno strumento che ha dimostrato di saper sostenere processi innovativi del nostro sistema produttivo, con un effetto leva invidiabile: a oggi, a fronte di un impegno di risorse pubbliche pari a poco più di 2,8 miliardi di euro, sono stati sostenuti oltre 33 miliardi di investimenti. CNA chiede a Governo e Parlamento, pertanto, di ripristinare la disposizione contenuta nella Legge di Bilancio 2021, che stabiliva l’erogazione del contributo in un’unica soluzione, con conseguente riduzione degli oneri burocratici per le imprese, ma anche per la Pubblica amministrazione, e un’accelerazione dei tempi di pagamento funzionale al sostegno della ripresa della nostra economia. È incomprensibile cambiare in corsa le regole di uno strumento che funziona con evidenti benefici per le imprese e anche per la Pubblica amministrazione”.