Aumentano le nuove partite Iva, una nuova attività su due è avviata da giovani, i settori trainanti sono le libere professioni, il commercio e le costruzioni. È una fotografia incoraggiante quella che emerge dalla rilevazione sul primo trimestre 2021 condotta dall’Osservatorio sulle partite Iva del Ministero delle Economie e delle Finanze.

Nei primi tre mesi dell’anno in Italia sono cresciute del 15,3% le aperture di nuove partite Iva rispetto al periodo corrispondente del 2020, con un vero e proprio boom (+105,7%) registrato nel mese di marzo. Il 46,7% delle 186.019 nuove attività è localizzato al Nord, il 20,8% al Centro e il 31,9% al Sud.

Attività professionali e commercio al top, bene le costruzioni, soffre la ristorazione

Analizzando nello specifico i settori produttivi, a guidare il trend positivo sono le attività professionali e il commercio, che rappresentano rispettivamente il 20,8% e il 20,1% del totale delle nuove partite Iva. Il terzo comparto più “pesante” è quello delle costruzioni (9,8%), che rispetto al primo trimestre 2020 ha fatto registrare un incremento del 34,1% di inizi attività. In forte aumento anche il settore delle attività finanziarie (+35,2%), mentre il nuovo scenario creatosi a seguito della pandemia ha continuato a penalizzare i settori dell’alloggio e della ristorazione (-25,3%), dell’istruzione (-9,6%), degli altri servizi (-8,1%) e delle attività sportive e di intrattenimento (-4,7%).

Una nuova attività su due è stata aperta con il regime forfettario

Nel 72,6% dei casi ad aprire una nuova partita Iva nel primo trimestre 2021 è stata una persona fisica; la quota restante va ripartita tra società di capitali (18,9%) e di persone (3,4%). In quasi un caso su due (49,3%) chi ha aperto una nuova attività ha aderito al regime forfettario, con un incremento del 10,5% rispetto al primo trimestre del 2020.

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Il profilo dei nuovi imprenditori

Poco più della metà delle nuove partite Iva (50,2%) sono state aperte da giovani fino a 35 anni (+16,2% rispetto al primo trimestre del 2020), il 30% da persone con età compresa tra i 36 e i 50 anni. I nuovi imprenditori sono maschi nel 61,3% dei casi. Si attesta al 14,8%, in leggero calo rispetto agli ultimi trimestri, la percentuale di nuove attività avviate da persone nate all’estero.

In calo le chiusure di partite Iva nel 2020

Con la pubblicazione dei dati relativi al primo trimestre 2021, il Ministero delle Economie e delle Finanze ha riportato anche i dati definitivi sulle chiusure di partita Iva relative al 2020. Le cessazioni di attività da gennaio a dicembre 2020 sono state 333.495, rispetto alle 429.478 dell’anno precedente, un dato su cui è ipotizzabile abbiano influito le misure di sostegno messe in campo dal Governo per contrastare gli effetti negativi della pandemia.