Con le circolari dello scorso 12 aprile e del 14 maggio, il MiTE (Ministero per la Transizione Ecologica) aveva fornito alcuni chiarimenti in merito alle novità introdotte dal D. Lgs. 116/2020 e alla Tari.

Se su alcuni punti le indicazioni rilasciate sono in linea con quanto già di fatto CNA aveva ipotizzato nelle proprie interpretazioni, dall’altro, con il DL Sostegni, viene incomprensibilmente confermato il 31 maggio 2021 quale termine ultimo entro cui le imprese devono comunicare all’Ente Gestore d’ambito o al Comune la scelta di non avvalersi del servizio pubblico per la gestione dei rifiuti urbani a recupero con efficacia dal 1° gennaio 2022.

Per i prossimi anni la scelta dovrà essere comunicata entro il 30 giugno di ciascun anno, con effetto dal 1° gennaio dell’anno successivo. Si evidenzia che per i 13 Comuni della Romagna Forlivese ricadenti nella gestione di Alea Ambiente la scadenza (in via ufficiosa) dovrebbe essere posticipata al 30 giugno anche per l’anno corrente. Perverrà a tale riguardo apposita comunicazione da parte dell’Ente Gestore.

In proposito bisogna precisare che tale comunicazione non consiste in un adempimento sanzionabile, ma rappresenta lo strumento attraverso il quale i Comuni dovranno acquisire le informazioni necessarie ad organizzare il servizio pubblico ed effettuare la conseguente programmazione economico/finanziaria, anche ai fini della determinazione delle tariffe della TARI.

CNA ha sempre considerato questa comunicazione un inutile orpello che le imprese difficilmente possono gestire (non potendo conoscere con un anno di anticipo le informazioni circa i rifiuti che produrranno e non avendo i necessari elementi per operare una scelta tra servizio pubblico o privato). Ciò nonostante il DL sostegni ha voluto confermare questa impostazione, venendo incontro alle forti pressioni avanzate dai Comuni anche per il tramite di ANCI.

In base alle informazioni ad oggi in nostro possesso, risulta estremamente difficoltoso, fornire indicazioni su quali scelte adottare in merito alla  decisione sul Gestore a cui affidare i propri rifiuti urbani (Gestore Pubblico o Gestore Privato).  Per tale motivo vi invitiamo ad attendere prima di procedere con valutazioni di carattere economico. Ad ogni modo, nell’impossibilità di condividere una linea comune con le altre Confederazioni volta a suggerire alle imprese di non effettuare la comunicazione nei tempi previsti, riteniamo che:

  1. Le imprese che già sono nelle condizioni per optare, con molta probabilità, per una gestione dei propri rifiuti urbani al di fuori del servizio pubblico e che ricadono nella gestione di Hera, potrebbero più agevolmente rispettare la scadenza del 31 maggio e, dunque, procedere con la comunicazione al Comune/Gestore.
  2. Le imprese che presumibilmente opteranno per il servizio pubblico, possono non comunicare nulla, poiché la circolare del MITE aveva esplicitamente indicato che la comunicazione riguarda i rifiuti che l’azienda decide di conferire al di fuori del servizio pubblico;
  3. Nei casi di incertezza per i quali le imprese non sono in condizione di inviare la comunicazione, individueremo successivamente le soluzioni da adottare, tenuto conto che abbiamo sempre considerato illegittima e non vincolante tale comunicazione e che proseguiremo nei tentativi di modifica normativa.

Alla luce di tale situazione CNA continuerà la sua attività di interlocuzione con le realtà pubbliche (Comuni, Gestori Pubblici rifiuti urbani, Atersir e Regione Emilia Romagna) finalizzata ad ottenere tutte le informazioni necessarie per permettere alle imprese di adottare scelte oculate.

Per ulteriori informazioni di carattere normativo potete rivolgervi agli uffici CNA, Servizio Ambiente e Sicurezza, del territorio.