La vera novità è costituita dalle misure per la vaccinazione nelle imprese, ossia il “Protocollo nazionale per la realizzazione dei piani aziendali finalizzati all’attivazione di punti straordinari di vaccinazione anti SARS-CoV- 2/COVID-19”, anche se di fatto alla data attuale non è ancora operativo.

Infatti, in base all’ordinanza n. 6 del 9 aprile 2021 firmata dal Commissario per l’emergenza Covid-19 generale Paolo Figliuolo che definisce le categorie prioritarie da vaccinare, si potrà avviare una campagna di vaccinazione nei luoghi di lavoro solo dopo avere vaccinato tutta la popolazione in età non lavorativa e le categorie fragili.

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In funzione di questa ordinanza l’avvio di una campagna di vaccinazione dedicata ai luoghi di lavoro appare ancora una prospettiva lontana.

L’obiettivo generale del nuovo protocollo nazionale vaccinazione è quello di concorrere con tutti i mezzi ad accelerare una massiva campagna vaccinale che, assieme all’effettiva disponibilità di vaccini potrà permettere una sicura prosecuzione delle attività commerciali e produttive.

È bene, fin da subito, evidenziare che aderire e collaborare alla campagna vaccinale è una opportunità per i datori di lavoro e non un obbligo, è parimenti un atto volontario sottoporsi o meno alla vaccinazione per i lavoratori.

Inoltre appare utile precisare che le procedure finalizzate alla raccolta delle adesioni dei lavoratori interessati alla somministrazione del vaccino dovranno essere realizzate e gestite nel pieno rispetto  delle disposizioni in materia di tutela della riservatezza dei dati.

Quindi i datori di lavoro, singolarmente o in forma aggregata, con il coordinamento delle Associazioni datoriali, possono manifestare la volontà ad attuare dei piani aziendali per la predisposizione di punti straordinari di vaccinazione, destinati ai lavoratori che volontariamente aderiscono.

In questo caso i Servizi sanitari regionali territorialmente competenti forniranno i vaccini, i dispositivi per la somministrazione (aghi/siringhe) gli strumenti formativi previsti per i lavoratori e quelli per la registrazione delle vaccinazioni eseguite, il resto dei costi (medico competente/sanitari) restano a carico del datore di lavoro.

In alternativa alla vaccinazione diretta e facendo seguito alla richiesta della CNA, è stato previsto che i datori di lavoro che intendono collaborare all’iniziativa di vaccinazione dei propri lavoratori, possano ricorrere alle strutture sanitarie private, anche per il tramite delle Associazioni datoriali o nell’ambito della bilateralità, stipulando specifiche convenzioni con strutture/laboratori accreditati per la vaccinazione.

Indicazioni ulteriori circa modalità, tempistiche e requisiti necessari verranno comunicate non appena in nostro possesso.

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 I referenti del servizio Ambiente e Sicurezza di CNA Forlì-Cesena sono a disposizione per ulteriori informazioni.