Una telefonata allunga la vita” ripeteva Massimo Lopez a metà anni Novanta in un fortunatissimo spot televisivo mandato in onda a puntate dall’allora principale azienda di telecomunicazioni italiana. Nei panni di un condannato a morte in attesa di essere fucilato da un plotone d’esecuzione già schierato, il noto attore comico esprimeva il desiderio di poter fare un’ultima chiamata, guardandosi bene poi dal riattaccare. A distanza di un quarto di secolo una telefonata non ci allungherà di certo la vita, ma grazie all’idea geniale di Wait4Call è in grado di offrire a tante imprese una nuova leva di marketing e a ciascuno di noi la possibilità di trasformare un tempo morto in tempo utile, guadagnando anche qualche euro.

Tutto merito di Luca Legni e Gian Marco Boschi, due giovani imprenditori amanti delle tecnologie che a San Mauro Pascoli hanno scommesso su un progetto davvero innovativo, che non ha eguali al mondo e mira a diventare un punto di riferimento nel campo del digital audio advertising. Wait4Call è una piattaforma marketing attraverso cui le aziende possono effettuare e gestire campagne pubblicitarie digital audio trasmesse durante una qualsiasi telefonata da smartphone mentre l’utente è in attesa della risposta del proprio interlocutore.

Come spesso accade per le invenzioni di successo, l’idea è arrivata riflettendo su una comunissima esperienza quotidiana che ciascuno di noi ha sperimentato di frequente. Quante volte, infatti, abbiamo sbuffato aspettando che dall’altro capo del filo qualcuno ci rispondesse? Al posto dell’irritante “tu-tu-tu” o di una altrettanto snervante musica d’attesa d’ora in avanti con Wait4Call potremmo ascoltare brevi spot pubblicitari scelti in base ai nostri interessi, che si interromperanno da soli al momento in cui il nostro utente ci risponderà oppure potremmo stoppare direttamente noi stessi ruotando leggermente il telefono, con un gesto ribattezzato in gergo “mini-shake”.

“L’idea iniziale è venuta a Luca – racconta Gian Marco Boschi – io sono entrato nel progetto come co-founder e subito ci siamo dati da fare per trasformare in realtà questa intuizione. Per prima cosa abbiamo creato una web app in cui un utente si può registrare impostando le proprie preferenze. Da quel momento in avanti, ogni volta che clicca sul tasto verde del suo smartphone per iniziare una chiamata, inizia ad ascoltare uno spot selezionato in base ai suoi interessi. La persona verrà a conoscenza di offerte e informazioni di suo gradimento, nel frattempo accumulerà un credito nel suo portafogli elettronico e, raggiunta una certa soglia, potrà scegliere se effettuare un bonifico sul proprio conto corrente, girare la somma su un account PayPal o fare una donazione a uno degli enti benefici che hanno aderito al progetto”.

Al momento tremila utenti hanno attivato Wait4Call e ascoltano quotidianamente gli spot audio creati dalle quaranta imprese che hanno scelto questa nuova strada per far conoscere i propri servizi e prodotti. “Il nostro obiettivo è fornire alle imprese un nuovo canale per raggiungere clienti davvero interessati a ciò che offrono. Wait4Call è infatti in grado di indirizzare con precisione una campagna di digital audio advertising offrendo diverse opzioni di targeting. In più lo spot raggiunge il destinatario in uno dei suoi picchi di attenzione quotidiani”.

Se il destinatario della telefonata risponde prima del termine dello spot, l’utente può comunque riascoltare il messaggio all’interno della app, dove è presente anche una sezione video da poter guardare durante il tempo libero, composta da brevi filmati che rimandano ai siti web e ai canali social delle imprese. “Con Wait4Call abbiamo voluto creare un servizio di digital audio advertising accessibile a tutti grazie al suo basso costo d’ingresso. Se pensiamo che per entrare nel circuito Spotify come impresa occorrono almeno ventimila euro, qui con un investimento di gran lunga inferiore un’azienda può arricchire il proprio marketing mix e raggiungere nuovi clienti”.

Essere i primi ad aver pensato a un servizio di questo tipo vuol dire poter contare su un forte vantaggio competitivo, ma anche doversi inoltrare in un campo inesplorato. “Non abbiamo modelli simili da cui trarre spunti – spiega Boschi – magari lo diventeremo noi per chi deciderà di seguire la nostra strada. Ciò significa che dobbiamo essere super attenti nello studiare le strategie migliori per massimizzare i benefici dei nostri clienti”.

Lanciata nel febbraio dello scorso anno, Wait4Call si è dovuta confrontare subito con uno scoglio imprevisto e molto acuminato: lo scoppio della pandemia Covid-19. “Dopo aver fatto il download e testato il funzionamento degli applicativi, proprio mentre eravamo pronti a dar via a un fitto calendario di eventi e presentazioni, siamo piombati in lockdown” racconta Boschi. “Siamo partiti tra maggio e giugno e abbiamo dovuto interrompere gli eventi nuovamente a inizio ottobre”.

Nel frattempo, però, Wait4Call ha stretto numerose collaborazioni per estendere i propri confini oltre la Romagna, dove oggi ha raggiunto una buona geolocalizzazione. Proprio per raccogliere nuovi capitali, ma soprattutto trovare partner e sinergie in tutta Italia Wait4Call è sbarcata a fine febbraio sulla piattaforma di crowdfunding “We are starting”.

Vogliamo dare valore al commercio locale – sottolinea Boschi – per questo stiamo cercando di attivare collaborazioni con attività ed e-commerce attivi sui diversi territori. Abbiamo creato pacchetti per le imprese che offrono una serie strutturata di servizi, dalla creazione di copy originali alla registrazione di audio e video fino alla realizzazione di video slideshow e alle campagne di sponsorizzazione. Le prossime settimane saranno molto importante per la crescita del nostro progetto, entrare oggi all’interno del progetto offre interessanti vantaggi competitivi ai nuovi partner”.