Il Comune di Forlì ha stanziato un importo di 600.000 € destinati a contributi a fondo perduto a sostegno delle attività economiche a seguito dell’emergenza derivante dalla diffusione del Covid-19.

Il ristoro viene riservato alle ditte riconducibili alla tipologia d’impresa del commercio (al dettaglio e su suolo pubblico), dell’artigianato e dei servizi, per il cui esercizio è necessario il possesso di valido titolo abilitativo (autorizzazione, segnalazione certificata d’inizio attività – SCIA – o comunicazione), rilasciato o verificato regolare dallo Sportello Unico per le Attività Produttive (SUAP). Ovviamente le aziende dovranno aver sede legale ed unità operativa nel Comune di Forlì.

Il contributo sarà erogato una tantum, in due diversi scaglioni, in base alla riduzione del fatturato: il primo contributo sarà pari a 1.000 €, mentre il secondo sarà di 2.000 €. Le domande saranno da inviare tramite PEC con apposito modulo predisposto dall’amministrazione comunale, entro la data del 31/01/2021.
Sono previsti una serie di requisiti generali e requisiti specifici, tra i quali:

  • un volume d’affari ai fini IVA per l’anno 2019 inferiore ad 250.000 €;
  • una riduzione del fatturato relativo al periodo che va dal 01/03/2020 al 31/12/2020 pari almeno al 33% rispetto allo stesso periodo riferito all’esercizio precedente (01/03/2019 – 31/12/2019);
  • oppure essere impresa che ha avviato l’attività successivamente alla data del 01/03/2019 e non oltre il 31/12/2020, quindi, impossibilitata a dimostrare lo scostamento di fatturato.

Sono escluse dai benefici le imprese che esercitano l’attività in alcuni ambiti quali:

  • compro oro o attività con finalità similari;
  • vendita di armi, munizioni e materiale esplosivo;
  • istituti bancari, agenzie di leasing, attività finanziarie e assicurative;
  • gestione sale scommesse, sale bingo e sale giochi con installazione/detenzione /gestione di apparecchi e congegni automatici, semiautomatici ed elettronici da gioco;
  • vendita esclusiva con apparecchi/distributori automatici, compresi erogatori di servizi a gettone;
  • vendita di tabacchi o sigarette elettroniche;
  • vendita di articoli per soli adulti (sexy shop);
  • procacciatori d’affari, promotori finanziari;
  • imprese e agenzie immobiliari;
  • lavoro domestico;
  • imprese agricole e agrituristiche;
  • attività esclusivamente artigianali, non soggette a titolo abilitativo rilasciato o verificato regolare dallo Sportello Unico per le Attività Produttive (SUAP).

Non sono considerate imprese e pertanto sono esclusi i Circoli, le Associazioni Culturali, le Associazioni Sportive Dilettantistiche e tutte le Società senza scopo di lucro.

Per maggiori chiarimenti potete contattare gli uffici Creaimpresa del territorio.