Che la si chiami dispositivo di protezione delle vie respiratorie, piuttosto che mascherina protettiva, il suo scopo è quello di formare una barriera alle principali fonti di trasmissione del Coronavirus che sono le goccioline del respiro.

Ricordiamo che la mascherina deve essere indossata sempre, in tutti i luoghi al chiuso e all’aperto, ad eccezione dei casi di esonero (bambini sotto i 6 anni, attività sportiva, patologie incompatibili con l’uso) o se ci si trova nella propria casa in presenza di sole persone conviventi.

Inoltre il nuovo DPCM rende obbligatorio l’utilizzo della mascherina per tutti gli studenti all’interno della classe, anche se in posizione statica, ovvero quando si è seduti al proprio banco

Come utilizzarla

Deve essere indossata correttamente per non renderla inefficace o dannosa:

  • lavando bene le mani prima di indossarla e toccando solo i laccetti per regolarla;
  • coprendo la bocca e soprattutto il naso (in caso di tosse, starnuti, ma anche semplicemente parlando, escono comunque particelle respiratorie in grado di trasmettere il virus);
  • conservandola in modo da non contaminarla o contaminare le superfici quando viene tolta (ad es. in un sacchettino) e sostituendola nel rispetto dei tempi di utilizzo o se bagnata.

ATTENZIONE: La mascherina non deve essere utilizzata da più persone. Ogni individuo deve avere il proprio dispositivo.

Come sceglierle? Quali sono realmente efficaci? Quali utilizzare negli ambienti di lavoro?

Proviamo a dare qualche informazione sulle mascherine più idonee e più utilizzate:

TIPO FUNZIONALITÀ CARATTERISTICHE LIVELLO DI PROTEZIONE

Mascherina chirurgica

 

È un dispositivo medico chirurgico (DM).
Limita la dispersione delle goccioline di chi la utilizza, protegge chi sta di fronte.
Non ha funzione filtrante in fase inspiratoria quindi non protegge chi l’indossa dall’inalazione di particelle aeree di piccole dimensioni.
Deve avere marcatura CE oppure validazione dell’ISS.
Normativa tecnica di riferimento: UNI EN 14683:2019.
È monouso (al massimo 8 ore) ma se certificata come lavabile occorre seguire le modalità indicate dal produttore.
Filtrazione in uscita del 95%98% (tipo I e II)

Ai fini anti-Covid possono essere utilizzate come DPI nei luoghi di lavoro.

Infatti se tutti la utilizzano tutti sono protetti

FFP1- FFP2-FFP3

Sono DPI (Dispositivi di Protezione Individuale) perché nati per proteggere chi li utilizza.

Hanno efficacia filtrante anche in uscita e proteggono, quindi, anche chi sta di fronte.

Sono DPI ai fini anti-Covid nei luoghi di lavoro.

Devono essere marcati CE oppure avere validazione INAIL.
Normativa tecnica di riferimento: UNI EN 149:2009
Sono Monouso (con simbolo NR) oppure riutilizzabili (simbolo R),
secondo le indicazioni del produttore
FFP1: non sono raccomandate per gli agenti patogeni che si trasmettono per via aerea.
Filtrano circa 80% delle particelle solide.
FFP2 e FFP3: sono i dispositivi a maggiore efficienza di filtrazione e maggiore protezione per tutti.
Filtrano rispettivamente il 94% e il 98% sia in entrata che in uscita delle particelle solide e liquide.

Con valvola

Se i facciali filtranti FFP2 e FFP3 hanno la valvola espiratoria, non filtrano l’aria in uscita e quindi proteggono solo chi le indossa. Filtrano rispettivamente il 94% e il 98% ma solo per chi le indossa.
Sono sconsigliate nei luoghi di lavoro come protezione anti-Covid, se non aggiungendo una chirurgica.
Mascherine generiche
(filtranti, protettive, per la comunità…)
Sono indicate come protezioni generiche per la popolazione per fornire una adeguata barriera e rendere più efficaci le misure di distanziamento sociale.
Devono essere realizzate in materiali multistrato non tossici né allergizzanti né infiammabili e che non rendano difficoltosa la respirazione
Non devono avere la marcatura CE.
Le confezioni devono indicare che non si tratta di un Dispositivo Medico (DM) o Dispositivo di Protezione Individuale (DPI).
Il produttore deve dichiarare che non arrecano danni e non determinano rischi aggiuntivi per gli utilizzatori
Non sono utilizzabili come dispositivi di protezione individuale
nei luoghi di lavoro, se non in aggiunta ad ulteriori protezioni. Non essendo necessaria alcuna certificazione, non si hanno dati sulla reale efficacia filtrante né in entrata né in uscita.

ATTENZIONE

Visiere paraspruzzi

NON SONO MASCHERINE
Pertanto non sono utilizzabili al posto delle mascherine nei luoghi di lavoro e neppure in ambito extralavorativo dalla popolazione.
Sono utilizzabili solo le visiere a protezione degli occhi,ma sempre in aggiunta alla mascherina e solo quando previsto nei Protocolli Anti- covid
Se utilizzate nei luoghi di lavoro in sostituzione delle mascherine espongono il datore di lavoro a rischio di sanzione e sospensione dell’attività. Non evitano la fuoriuscita dei droplets e quindi non proteggono dal rischio di contagio.

 

L’utilizzo della mascherina deve sempre accompagnarsi al rispetto della distanza interpersonale di almeno 1 metro ed alla frequente igiene delle mani per prevenire la diffusione del contagio da Coronavirus

Sul sito web dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS) è disponibile l’elenco aggiornato delle imprese che hanno certificato mascherine chirurgiche validate con la procedura in deroga di cui all’art. 15 comma 2 DL 18/2020, che quindi possono essere utilizzate sui luoghi di lavoro come DPI.

IMPORTANTE: l’utilizzo della mascherina deve sempre accompagnarsi al rispetto della distanza interpersonale di almeno 1 metro ed alla frequente igienizzazione delle mani, che rimangono elementi imprescindibili per prevenire la diffusione del contagio da SARS-CoV-2.