Le quattro associazioni forlivesi dell’artigianato e del commercio oggi, venerdì 30 ottobre, hanno presentato agli amministratori del comprensorio un documento unitario per la tutela della piccola impresa.
Letto dal direttore di Confesercenti, Giancarlo Corzani, il documento mira a fornire qualche soluzione per andare incontro alle difficoltà attualmente affrontate dall’imprenditoria.

Il contenimento dell’emergenza sanitaria è sicuramente prioritario e le micro e piccole imprese locali non hanno esitato a fare importanti investimenti in tema di sicurezza proprio per garantire la salute di clienti e collaboratori, con il Dpcm del 24 ottobre, tuttavia, alcune tipologie di imprese sono state sottoposte a restrizioni, come i ristoratori, quando non addirittura chiusure, come le attività sportive al chiuso e gli operatori dello spettacolo.

Un danno economico rilevante, per imprenditori già pesantemente colpiti dal lockdown di marzo e aprile. Per questo le quattro associazioni, nel salone comunale di Forlì, per mano dei presidenti Lorenzo Zanotti (CNA) Luca Morigi (Confartigianato) Mauro Lazzarini (Confesercenti) e Roberto Vignatelli (Confcommercio), hanno consegnato le richieste di chi fa impresa ai primi cittadini dei comuni forlivesi, al presidente della Provincia Gabriele Fratto e al presidente della locale Camera di Commercio, Alberto Zambianchi.

In primis l’impegno da parte della Regione nel sostenere gli Enti locali per poter abbattere la tariffa della tassa sui rifiuti e dell’IRAP, nonché la predisposizione di un bonus a beneficio di quelle categorie che non sono rientrate nel “decreto Ristoro”.

In secondo luogo i rappresentanti degli imprenditori chiedono ai Sindaci massimo sostegno alle attività produttive, che si traduce nella semplificazione della normativa che disciplina i dehors delle attività, nonché l’esonero della tassa per l’occupazione delle aree pubbliche fino al 2022, come già deliberato dall’amministrazione comunale di Forlì.

Attenzione anche al trasporto, affiancando al servizio pubblico i privati, bus turistici, tassisti e NCC, per garantire il distanziamento sociale, soprattutto nelle fasce orarie con più elevato afflusso di utenza.

Gli imprenditori sono i primi a rispettare, e a chiedere il rispetto, delle norme per il contrasto della pandemia, per questo deve essere profuso il massimo impegno per favorire comportamenti corretti: un nuovo lockdown sarebbe la fine per molte piccole realtà che hanno faticosamente resistito alla contrazione economica dei primi mesi del 2020.

A simboleggiare lo spettro della chiusura definitiva delle attività oggi sottoposte a restrizioni, lo spegnimento dell’illuminazione di Piazza Saffi, per evidenziare la sensazione di vuoto e spaesamento che la perdita dell’artigianato e della piccola impresa creerebbe nelle nostre comunità.