CNA aveva denunciato nelle scorse settimane la doccia fredda a cui sono state sottoposte le imprese che hanno presentato domanda per il credito d’imposta. Come si ricorderà, l’articolo 125 del Decreto Rilancio aveva introdotto un beneficio pari al 60% delle somme investite per la sanificazione di ambienti e strumenti e per l’acquisto di dispositivi di protezione individuale e non solo, ma al tempo stesso il Governo aveva messo a disposizione risorse insufficienti a soddisfare le domande.

Con il provvedimento dell’11 settembre 2020, l’Agenzia delle Entrate, infatti, indicava le modalità di calcolo del valore del credito di imposta spettante a ciascun beneficiario: dal 60%, di fatto, si passava al 9% circa.

CNA si è attivata a livello nazionale, sollecitando il Governo a rifinanziare il fondo – spiega Franco Napolitano, direttore generale di CNA Forlì-Cesena – affermando che lo sforzo economico sostenuto dalle imprese per il rispetto dei protocolli di sicurezza meritava altrettanto impegno da parte del Governo nel corrispondere il contributo promesso. Anche grazie alle nostre richieste, arriva ora un nuovo provvedimento che incrementa di 403 milioni di euro per l’anno 2020 la dotazione del fondo.

La buona notizia arriva dalla legge di conversione del Decreto Agosto, approvata il 12 ottobre 2020 in via definitiva, e in particolare dell’articolo 31 comma 4 ter. Come conseguenza di questo incremento delle risorse, ai contribuenti che ne hanno fatto richiesta non spetta più il 9% ma dovrebbe spettare il 28% circa delle spese sostenute.

Facciamo un esempio pratico e immaginiamo che le spese sostenute dal contribuente e per le quali viene richiesto il credito d’imposta siano pari a 10.000 euro. Se dovessimo basarci sulla percentuale del 60% prevista nel DL Rilancio, il credito d’imposta sarebbe arrivato a 6.000 euro; fino a pochi giorni fa il contributo era crollato a circa 900 euro; ora, col recente rifinanziamento del fondo, il credito guadagnato si assesta a circa 2.800 euro.

Al momento non sappiamo ancora se l’Agenzia delle Entrate comunicherà con un nuovo provvedimento, o tramite il cassetto fiscale, la nuova definitiva percentuale per i contribuenti.

Siamo ancora lontani da quel 60% inizialmente previsto – conclude Napolitano – ma sicuramente si è andati incontro alle richieste pervenute da più parti, CNA in primis. In questa fase è quanto mai vitale mettere in campo il più possibile di aiuti concreti per sostenere le imprese.