Come gestire il rientro dei lavoratori che hanno trascorso un periodo di ferie all’estero, con l’emergenza Covid-19?

In base alla normativa attuale, non esiste un vero e proprio obbligo/diritto del datore di lavoro di acquisire l’informazione in merito al paese nel quale il lavoratore intende trascorrere il proprio periodo feriale, né di sottoporre lo stesso ad accertamenti sanitari al rientro (vedi il DPCM 11/06/2020 e l’ordinanza regionale 13/07/2020 n. 144).

Tuttavia l’ordinanza regionale pone in capo al datore di lavoro l’onere di intensificare la sorveglianza sanitaria “attiva” dei soggetti di rientro o arrivo in Italia da paesi extra Schengen, che sono obbligati all’isolamento fiduciario e alla sorveglianza sanitaria “attiva”.

A tale fine, si ritiene opportuno adottare un’informativa (vedi allegato), da esporre nei locali aziendali e da trasmettere ai lavoratori, che richiami al puntuale rispetto delle disposizioni che, in casi di rientro da determinati paesi, impongono l’obbligo di comunicazione al Dipartimento di prevenzione dell’ASL competente per territorio, il rispetto della procedura di sorveglianza e di isolamento fiduciario per 14 giorni. Si precisa, inoltre, che in base alle citate disposizioni è la Regione stessa che dispone che il Dipartimento di sanità pubblica – e non il datore di lavoro – sottopongano tali soggetti a doppio tampone negativo naso-faringeo per la ricerca del Sars-Cov-2.

Scarica qui l’allegato 

Informativa lavoratori rientro in Italia Emilia Romagna