La Regione ha emanato un’ordinanza in materia di riordino dell’esercizio dell’attività funebre e di accreditamento delle imprese funebri operanti in strutture pubbliche e private accreditate (Ordinanza Giunta delibera n. 582 del 03-06-2020).

Si ricorda che, con la delibera della Giunta Regionale dell’Emilia Romagna 1678/2019, erano state date nuove disposizioni per le imprese che svolgevano l’attività funebre, le quali avrebbero dovuto conformarsi a tale direttiva entro il 28 giugno 2020.

Di seguito una veloce analisi delle novità introdotte:

  • L’introduzione della Scia (Segnalazione certificata di inizio attività) anche per l’apertura delle sedi secondarie delle imprese, in modo da poter avere un riscontro certo in ordine alla localizzazione e quantità di aperture dei locali.
  • Misure correttive rispetto ai precedenti provvedimenti per il raggiungimento dei requisiti minimi numerici di personale e mezzi che le società (o i consorzi) devono avere per poter garantire l’espletamento dell’attività, facendo esplicito riferimento ai contratti collettivi nazionali di lavoro. Le imprese che esercitano l’attività funebre devono dunque disporre di almeno quattro operatori funebri, o necrofori, in possesso dei requisiti formativi previsti dalla delibera di Giunta regionale 156 del 2005.
  • Ogni impresa dovrà disporre dei requisiti previsti dalla normativa antimafia e di una persona, specificamente individuata, che svolga le funzioni di responsabile della conduzione dell’attività.
  • Le imprese di onoranze funebri, le strutture di ricovero e cura, pubbliche e private accreditate, e le strutture socio-sanitarie a carattere residenziale accreditate avrebbero dovuto conformarsi a quanto previsto dalla direttiva entro sei mesi (28 giugno 2020) dalla pubblicazione sul Bollettino Ufficiale della Regione Emilia-Romagna.

Con la delibera appena approvata i termini vengono prorogati al 31/12/2020.