La notte porta consiglio recita un famoso proverbio che suggerisce come, davanti a una situazione difficile, dormirci sopra possa aiutare a trovare prospettive nuove e soluzioni efficaci difficili da vedere durante il giorno. L’eccezione che conferma la regola è quella di Stefano Fabbri, capace di inventare un nuovo prodotto durante una notte in cui di poter dormire proprio non se ne parla.

Aprile 2020, San Mauro Pascoli. Sono le tre di un venerdì notte e, come spesso accade, Stefano è sveglio perché la sua terza figlia di appena due anni si è già stancata di dormire. In attesa che la piccola cambi idea, i suoi pensieri oscillano dalla pandemia in atto alle conseguenze che la chiusura forzata sta avendo sulle attività economiche, compresa l’officina di elettrauto “Fabbri Primo” fondata dal padre e di cui è diventato titolare da poco più di dieci anni. “Dobbiamo fare qualcosa mi sono detto quella notte – racconta Stefano – e così mi sono messo a pensare. Lo spunto mi è arrivato da una situazione molto frequente nel mio lavoro e dalla soluzione artigianale che mio padre si è inventato nel corso degli anni per risolvere un piccolo problema quotidiano”.

Pleys, il primo supporto per spirali con pinzetta nasce così, un po’ per caso, come succede spesso per le invenzioni di quei piccoli oggetti quotidiani utilissimi che quando li vedi per la prima volta ti chiedi in automatico “ma perché non ci ho pensato prima io?”. “Lavorando per diverse ore sotto le macchine – spiega Stefano Fabbri – dobbiamo difenderci dalle zanzare per non venire punti di continuo. Già da tempo la soluzione trovata da mio padre in modo del tutto artigianale è stata quella di fermare lo zampirone a un pezzo di legno utilizzando una pinza. Quella notte ci ho pensato a lungo e il mattino dopo sono andato da lui dicendogli che era arrivato il momento di creare un vero e proprio oggetto fatto come si deve e che potesse essere utile non solo a noi. Abbiamo fatto subito un prototipo, poi abbiamo verificato la possibilità di fare uno stampo tagliandolo con il laser”.

Il passo successivo è stato compiuto il 20 aprile con il deposito del brevetto per tutelare la propria invenzione dal momento che sul mercato non esisteva un prodotto simile. Dieci giorni dopo la produzione era già cominciata. “Anche il nome Pleys – confida Stefano – è nato un po’ per caso. Inizialmente avevo pensato a “Spiral Clip” ma era troppo descrittivo, serviva qualcosa di più originale. Mia madre mi ha suggerito di chiamarlo con il soprannome con cui sono conosciuto in paese, Pleys appunto. Creando il marchio abbiamo giocato con la P che richiama la pinzetta e la S che rimanda alla spirale e in meno di un mese mi sono trovato a battezzare con il mio nomignolo un nuovo prodotto che è già in commercio. Devo ringraziare mia moglie Gaia e tutta la famiglia da cui ho ricevuto sempre pieno sostegno e supporto”.

Al momento Stefano, con l’aiuto del padre, ha optato per il commercio all’ingrosso di Pleys, che è già stato acquistato da alcuni ristoranti, ferramenta e negozi. A conquistare subito è il suo utilizzo pratico e intelligente grazie a un piattino posacenere che permette di non sporcare l’ambiente circostante e a un timer che consente di sfruttare l’effetto benefico dello zampirone per il tempo strettamente necessario, abbattendo così gli sprechi. “In questo modo – sottolinea Stefano – ciascuno può utilizzarlo per il tempo desiderato e anche i singoli monconi possono essere recuperati grazie alla praticità della pinzetta”. Gli utilizzi sono diversi, come si può scoprire sul sito appena andato online.

Al momento l’energia è tutta rivolta nella creazione di una piccola rete commerciale. “Il progetto è appena all’inizio – commenta soddisfatto l’inventore di Pleys – e al momento è una piccola attività che affianca quella storica di elettrauto. In futuro vedremo se potrà diventare qualcosa di più grande, in questi mesi abbiamo imparato che bisogna sempre essere pronti con un piano B davanti agli imprevisti”.