“Avevamo programmato una grande festa per sabato 16 maggio, ma abbiamo dovuto rimandarla. Proveremo a farla a settembre, dipende da come evolverà la situazione da qui fino a quel momento”. C’è un po’ di amaro in bocca nelle parole di Pietro Renda, presidente del Consorzio Arcobaleno Cesena, che aveva sognato di spegnere le prime venti candeline del gruppo di imprese artigiane che guida dal 2012 in una situazione ben diversa da quella attuale.

E dire che le premesse per brindare in allegria c’erano tutte: dopo una progressiva crescita registrata negli ultimi anni, il 2019 aveva fatto segnare un vero e proprio record a livello di fatturato (quasi 6 milioni di euro) per il consorzio leader nel mercato locale per quanto riguarda la vendita di materiale termoidraulico, idrosanitario, di condizionamento, riscaldamento e di arredobagno. Ma l’arrivo del Covid-19 e il conseguente lockdown hanno picchiato duro anche in questo settore e nel primo quadrimestre il Consorzio Arcobaleno ha visto ridursi il proprio giro d’affari di circa il 30%. “Se continueremo a lavorare con la stessa determinazione di sempre – afferma Renda – forse riusciremo a chiudere il bilancio in positivo. In una situazione di crisi come l’attuale, certamente più dura di quella del 2008, sarebbe comunque un successo importante”.

Nato nel 2000 dall’unione di 23 imprese artigiane termoidrauliche locali, il Consorzio Arcobaleno Cesena conta oggi 52 realtà associate nell’area compresa tra Cesena e la Valle del Savio. Espressione territoriale del Gruppo Arcobaleno Spac, la terza realtà più grande d’Italia nel proprio settore con una presenza capillare in tutta la Romagna e in larga parte della Toscana, il consorzio ha saputo distinguersi sempre più per competenza, professionalità e qualità dei prodotti proposti. Nel 2013 in via Venezia 224 a Cesena ha inaugurato un grande showroom dedicato all’esposizione di arredobagno, sanitari, pavimenti, rivestimenti e parquet con i migliori marchi del made in Italy. Grazie a una Sezione Lavori costantemente formata sulle ultime novità normative e di prodotto il Consorzio Arcobaleno Cesena è diventato anche un punto di riferimento per l’ideazione e la realizzazione di impianti di ogni tipo e dimensione, attività che porta avanti con il proprio Ufficio Tecnico interno e attraverso collaborazioni con studi tecnici esterni. A completare il campo d’azione di questa importane realtà sono i corsi formativi rivolti ai soci e alle aziende portati avanti all’interno di sale polivalenti molto frequentate.

Tra gli installatori fondatori del consorzio nel 2000, Pietro Renda l’ha visto crescere nel corso degli anni e se qualcuno gli chiede di svelare il segreto di un percorso di successo la risposta arriva senza alcuna esitazione. “Siamo un gruppo unito – sottolinea – dove ciascuno sente di far parte di un’unica grande famiglia. Il consorzio non viene vissuto semplicemente come un fornitore di prodotti o servizi, ma come un’opportunità di crescita personale e collettiva, un’occasione di confronto costante, una risorsa da cui ciascuno può trarre beneficio e che ognuno può alimentare con competenza e passione. E tutti all’interno di questa famiglia collaborano con grande professionalità e serietà, tenendosi sempre aggiornati e creando aggregazione”. Un pensiero speciale Pietro Renda lo dedica a “Davide Minghini, il mio predecessore, che ha guidato il consorzio per i suoi primi dodici anni. Ma tutti i nostri ragazzi, dal magazzino al settore commerciale, dal direttore allo showroom, meritano un grande ringraziamento per il cammino condiviso in questi vent’anni”.

L’ultimo pensiero va ancora all’attualità e alle misure messe in campo a livello nazionale per affrontare e superare una situazione tanto imprevista quanto sfidante. “Si è detto che sono state messe sul piatto tante risorse per superare questa situazione di crisi, ma per le piccole e medie imprese resta complesso l’accesso al credito a causa degli impedimenti burocratici. Ci sono casi di dipendenti che ancora non hanno ricevuto i soldi della cassa integrazione e questo può generare situazione difficili da sostenere. Nella nostra realtà abbiamo cercato di limitare al massimo i danni per i soci e i dipendenti come si fa in una grande famiglia nei momenti critici, ma con il fermo dei cantieri e le misure restrittive abbiamo attraversato settimane dure. I prossimi mesi saranno decisivi per la ripartenza di tanti settori, compreso il nostro”.