Fino a quando la situazione di emergenza sanitaria non sarà completamente superata il settore del turismo sarà alimentato soprattutto da cittadini italiani.

Non potremo contare sui flussi turistici internazionali che negli ultimi anni hanno preferito, con numeri importanti fino a gennaio 2020, il nostro Paese per effettuare i propri viaggi e trascorrere le proprie vacanze.

L’emergenza sanitaria legata alla diffusione dell’epidemia da Covid-19 ha colpito duramente l’intera economia ed in particolare il turismo con una perdita immaginabile per quest’ultimo, solo per il primo semestre 2020, di 41 miliardi di euro.

La riapertura delle attività impone di conciliare le caratteristiche aziendali delle imprese interessate con le raccomandazioni tecnico-scientifiche per il contrasto alla diffusione dell’epidemia. CNA si è adoperata affinché le linee guida per la riapertura non risultassero irrealisticamente restrittive bensì improntate al buon senso e soprattutto, attuabili.

Linee guida che potranno, in ogni caso, indicare l’adozione di misure più restrittive in caso di peggioramento dei dati epidemiologici.

Alla luce di questa situazione di estrema difficoltà, al fine di rilanciare tutte le attività della filiera turistica, settore tra i più colpiti dalla crisi da Covid19, CNA ha sostenuto precise istanze per promuovere la ripartenza del turismo affinché nel Decreto Rilancio, recentemente approvato dal Governo, fossero previste misure specifiche per rilanciare un settore strategico per il nostro Paese.

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