Sembra fantascienza, ma non lo è neanche tanto. Una delle ultime sfide è quella di utilizzare gli strumenti tecnologici a nostra disposizione per prevenire e tenere sotto controllo i contagi. Se ne sente spesso parlare, abbiamo chiesto un approfondimento al nostro Team Privacy. In che modo è possibile farlo?

Innanzitutto utilizzando i dati dei nostri cellulari e dispositivi mobili. Infatti, com’è stato più volte suggerito, si potrebbero acquisire (preferibilmente in forma anonima, garantendo in questo modo anche una parziale tutela della privacy) i dati di geolocalizzazione per ricostruire gli spostamenti di un soggetto e verificare con quante altre persone sia entrato in contatto, ricostruendo in questo modo la catena di potenziali contagiati. Oppure si potrebbero utilizzare i social network o altre applicazioni (come ad esempio “Safe Places”), che, sfruttando i dati Gps e il segnale Bluetooth, consentirebbero all’utente di controllare se sia stato esposto al contatto con qualcuno risultato successivamente positivo, senza però rivelare l’identità di quest’ultimo.

Infine, anche i droni potrebbero essere utilizzati e sfruttati dalla pubblica Autorità per verificare il rispetto degli obblighi di distanziamento sociale. A questo proposito il Garante si è però espresso ponendo delle limitazioni: tali strumenti dovrebbero infatti servire soltanto per segnalare “impersonali” assembramenti e non potrebbero invece monitorare sistematicamente la permanenza domiciliare di ciascuno.

Per informazioni contatta il Servizio ICT di CNA Forlì-Cesena