Le attività che sono sospese per effetto del DPCM del 22 marzo 2020 devono completare le attività necessarie alla sospensione, compresa la spedizione della merce in giacenza, entro la mezzanotte di mercoledì 25 marzo.

Sospensione attività: cosa succede da giovedì 26 marzo?

Ricordiamo in estrema sintesi quanto prevedono le nuove misure restrittive per contenere la diffusione del Covid-19 deliberate col DPCM del 22 marzo 2020.

“Abbiamo deciso di chiudere in tutta Italia ogni attività produttiva che non sia cruciale, indispensabile, a garantire beni e servizi essenziali” ha spiegato Conte. Tali misure saranno in vigore fino al 3 aprile.

Restano aperte le attività di quattro macroareeelogistica e trasporti, farmaci e sanità, energia e agroindustria, servizi bancari, postali e finanziari. Tutti gli altri settori produttivi non essenziali verranno chiusi.

Di seguito il link all’Allegato 1, dove è possibile vedere quali attività potranno rimanere aperte.

SCARICA L’ALLEGATO 1

IMPORTANTE!

Va segnalato che il DPCM del 22 marzo si somma a quello uscito l’11 marzo, quindi le attività permesse secondo tale decreto continuano a poter essere svolte, ovviamente sempre rispettando le misure di sicurezza. Si conferma anche, per le attività del settore alimentare, la possibilità della consegna a domicilio.

Accesso alle aziende la cui attività è stata sospesa

I lavoratori/titolari di imprese che devono sospendere l’attività possono, dopo il 25 marzo, recarsi in azienda per effettuare controlli o verifiche solo motivando, in caso di controlli, lo spostamento per ragioni di assoluta urgenza.

Stiamo verificando con le autorità competenti come vengano interpretate nel concreto per le imprese le “ragioni di assoluta urgenza”. Data la delicatezza del tema e le sanzioni previste, ci riserviamo di darne comunicazione non appena avremo una risposta certa e ufficiale.