Il distretto calzaturiero del Rubicone, con oltre 250 imprese attive e circa 3.800 occupati, rappresenta un pilastro dell’economia locale. Un’imprenditoria diffusa, composta in modo preponderante da imprese della subfornitura, che rappresentano nell’insieme un riferimento nazionale e internazionale per la preparazione delle componenti di scarpe di lusso da donna. Si tratta di una tradizione che si è sviluppata dal secondo dopo guerra e che si è radicata nella cultura del lavoro locale, tanto da influenzarla. Questi gli elementi positivi che portano a considerare il distretto un bene da tutelare e sviluppare per l’interesse della collettività.

Purtroppo, il mercato è ancora dominato dalla mera logica del prezzo, che è praticata dalla maggior parte dei competitori. Per uscirne è necessario mettere a valore la qualità del servizio e del prodotto che caratterizza le imprese del distretto.

Inoltre, è necessario interrogarsi su quali potrebbero essere gli elementi di crescita e competitività. Insomma, come può evolversi il distretto per rimanere un’eccellenza? Come ne possono trarre beneficio le imprese che lo costituiscono? Quali sono le prerogative intangibili del distretto che lo rendono unico? Come può aprirsi ai clienti, e attorno a quali elementi le imprese possono identificarsi e dialogare tra loro?

Sono questi gli interrogativi che hanno iniziato a porsi un gruppo importante di imprese, incontrandosi attraverso gli stimoli portati da CNA Federmoda nel progetto “Terre di lavoro, Filiera della Calzatura del Rubicone – #IOSONORUBICONE”, nella consapevolezza che una rete della subfornitura forte può attrarre e soddisfare un numero crescente di marchi, trasformandosi da semplice fornitore a partner strategico.

Il progetto è stato presentato mercoledì 9 ottobre a Villa Torlonia (San Mauro Pascoli), in una conferenza stampa alla quale hanno partecipato Roberta Alessandri, vicepresidente CNA Federmoda Nazionale; Luciana Garbuglia, sindaca di San Mauro Pascoli; Selena Pellegrini, consulente e formatrice nazionale per filiere e Made in Italy e Paolo Raggini, presidente CNA Federmoda Forlì-Cesena.

Il confronto si è evoluto nella volontà di rispondere agli interrogativi posti, includendo il maggior numero di imprese. Per questo e grazie alla partecipazione di ICE – Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane – che ha creduto fortemente nel progetto, è stato costruito un apposito programma di incontri, in cui le imprese potranno approfondire come valorizzare il territorio produttivo; (ri)generare in termini innovativi il concetto di distretto; costruire un’identità partecipata, riconosciuta e riconoscibile, quindi condivisa da tutti i partecipanti al progetto.

Il confronto sarà guidato da Selena Pellegrini, consulente e formatrice di profilo internazionale, esperta e autrice di libri sul tema delle filiere del Made in Italy.

L’attività, che prevede quattro incontri il 5 novembre, il 19 novembre, il 4 dicembre e il 12 dicembre, sarà svolta presso la sede di CERCAL, partner strategico e punto di riferimento per la formazione nel settore, ed è rivolta a tutti gli imprenditori del distretto che desiderano confrontarsi.

Leggi qui la rassegna stampa.