La perdita e la sicurezza dei dati rappresentano una sfida dispendiosa per le piccole imprese e la maggior parte delle PMI non dispone delle risorse per investire in un’adeguata protezione. Secondo i più noti fornitori di soluzioni di backup, il 43% degli attacchi informatici è rivolto alle piccole imprese, il 30% delle persone non ha mai eseguito il backup dei propri dati, mentre 1 computer su 10 è stato attaccato da un virus. In Italia, solo il 44% delle aziende effettua un monitoraggio continuo e il 25% svolge attività di detenzione proattiva.

“Le minacce alla sicurezza informatica che colpiscono le PMI sono un problema crescente – sottolinea Marco Baroni, responsabile area ICT di CNA Forlì-Cesena – e l’impatto di un loro attacco può essere paralizzante. Gli hacker sanno che le aziende hanno meno risorse da spendere in strumenti di sicurezza di alto livello e che il loro reparto IT spesso è formato da una sola persona”.
La creazione di un team interno che si occupi della sicurezza, e che sia in grado di gestire l’intera gamma di minacce informatiche, potrebbe non essere economicamente sostenibile. Al contrario, una collaborazione con una terza parte in grado di implementare e gestire soluzioni di sicurezza basate su cloud può dare alle aziende tranquillità, senza bisogno di controllare e impiegare il personale IT.
“Suggerire soluzioni e strumenti – continua Baroni – che possano facilitare il lavoro delle imprese e renderlo più sicuro, è uno dei ruoli fondamentali della nostra associazione, soprattutto se permettono di individuare spazi di efficienza e risparmio, sia di tempo che di spesa. Per questo, molte PMI ci hanno scelto come “sentinella di sicurezza” e, solo per fare un esempio, in 3 mesi abbiamo individuato in 95 presidi, quasi 170 virus, tenendo monitorate 427 macchine”.
Il salvataggio dei propri dati nel cloud richiede un’attenta gestione della sicurezza, della robustezza della propria infrastruttura e una valutazione in termini di adeguatezza alla normativa Privacy, anche per evitare sanzioni salate.
“La  sicurezza – conclude Baroni – rappresenta solo una delle molteplici sfide poste dalla Direttiva UE 2016/680, insieme al regolamento europeo G.D.P.R, ma è forse quella più critica. Lo scenario attuale non è confortante, se si considera che il 2017 è stato tra gli anni peggiori in termini di evoluzione delle minacce cyber e che la tendenza non sembra migliorare se è vero che, come riportano dati recenti, solo 2 aziende su 70 hanno un livello di sicurezza accettabile”.

Per migliorare i processi e risparmiare tempo e denaro, la struttura ICT di CNA Forlì-Cesena, offre soluzioni tecnologiche e di consulenza agli associati da più di 30 anni, come il salvataggio dati, basato su cloud, che garantisce una maggiore serenità nella protezione dei dati aziendali.

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