Nel testo del provvedimento, infatti, all’art. 23 ((Disposizioni per l’integrale attuazione della direttiva 2014/33/UE relativa agli ascensori e ai componenti di sicurezza degli ascensori nonché per l’esercizio degli ascensori) proprio per assicurare l’integrale attuazione della direttiva, si specifica che il certificato di abilitazione viene rilasciato dal prefetto in seguito all’esito favorevole di una prova teorico-pratica svolta davanti ad  una commissione esaminatrice, nominata dal Prefetto stesso e composta da cinque funzionari, in possesso di adeguate competenze tecniche (dei quali almeno uno, oltre al presidente, con laurea in ingegneria) designati rispettivamente dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali, dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, dal Ministero dello sviluppo economico, dall’Istituto nazionale per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro (INAIL) e da un’azienda sanitaria locale, o da un’agenzia regionale per la protezione ambientale.
Alla prova teorico-pratica dovranno essere presenti almeno tre membri della commissione, compreso il presidente. Date e sedi delle sessioni di esame saranno decise dal prefetto. Il prefetto del capoluogo di regione, inoltre, tenuto conto del numero e della provenienza delle domande pervenute, può disporre apposite sessioni di esame per tutte le domande presentate nella stessa regione allo scopo di razionalizzare le procedure finalizzate al rilascio del certificato di abilitazione.
Si conclude così con successo – ha commentato Graziana Cascone, portavoce degli ascensoristi CNA –  l’azione di CNA Installazione Impianti e delle altre associazioni rappresentative del comparto ascensoristico che avevano da tempo posto all’attenzione del Parlamento la necessità di ricercare una positiva soluzione che consentisse, dopo 5 anni di stop, il rilascio delle abilitazioni necessarie alla manutenzione degli ascensori, condizione indispensabile per garantire la sicurezza negli impianti di sollevamento”.
Va infatti ricordato che tra i primati mondiali che detiene l’Italia c’è quello, singolare, del numero di ascensori in attività: circa 750.000 che compiono più o meno 100 milioni di corse al giorno.
Risolto questo problema – prosegue Graziana Cascone – va ora reso obbligatorio l’adeguamento alle norme di sicurezza dei circa 700.000 impianti di elevazione installati prima del 1999 e che presentano livelli di sicurezza inferiori rispetto agli standard definiti dalla Direttiva 95/16/CE. Nel nostro paese – conclude la portavoce degli ascensoristi CNA –  il 60% degli ascensori è in funzione da più di 20 anni e circa il 40% da più di 30; è una situazione paradossale che non si  può far finta di non vedere”.