Qualcosa non torna dopo la conclusione dei lavori della commissione Igiene e Sanità del Senato, che ha definito il riordino delle categorie tecnico-sanitarie.

Nel DDL Lorenzin, infatti, non c’è traccia dei 13 mila odontotecnici italiani – 41 associati a CNA SNO (sindacato nazionale odontotecnici) Forlì-Cesena – che da oltre dieci anni attendono un riconoscimento professionale formalizzato.

“Riordinare le professioni sanitarie – afferma Daniele Mazzoni, responsabile di CNA SNO Forlì-Cesena – senza riconoscere gli odontotecnici tra le figure tecnico-sanitarie, non solo mortifica una categoria che vede limitate le proprie capacità professionali ma neppure risponde alle esigenze di adeguare i profili del settore, alle mutate necessità del mercato”.

Tanto più che a Forlì esiste da anni una scuola di formazione professionale come l’Istituto Ruffilli, che prevede un apposito percorso quinquennale  che porta alla qualifica di Odontotecnico.

“Il parlamento – prosegue Mazzoni – avrebbe potuto invece, contrariamente a quanto avvenuto, fornire una concreta risposta ad una categoria che attende da dieci anni uno specifico inquadramento, costruire un percorso formativo specifico per i nuovi operatori e riconoscere, al contempo, agli operatori già in attività i titoli equipollenti per l’esercizio di questa professione”.

L’azione di CNA non si fermerà di certo e già da questi primi giorni del nuovo anno, l’associazione ha lanciato un appello a tutte le forze politiche, affinchè nella prossima legislatura si possa condurre finalmente a soluzione, il riconoscimento del profilo tecnico-sanitario degli odontotecnici.

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Daniele Mazzoni |  tel. 0543 770160 | email daniele.mazzoni@cnafc.it