Il ministero dello Sviluppo economico e quello dell’Ambiente intensificheranno l’attività di controllo e contrasto nei confronti della commercializzazione illegale di gas fluorurati a effetto serra (F gas) in linea con il D.P.R. 27 gennaio 2012, n. 43 e in ottemperanza con quanto previsto dalle disposizioni comunitarie. Lo ha annunciato la sottosegretaria Vicari ( Ministero dello Sviluppo Economico) evidenziando come il giro d’affari messo in moto dalle imprese che svolgono senza le dovute certificazioni installazione e manutenzione sugli impianti contenenti gas fluorurati a effetto serra, abbia raggiunto livelli preoccupanti. Infatti, soltanto negli ultimi 18 mesi sono stati sequestrati 1.300 tonnellate di refrigeranti dannosi per l’ozono. E’ evidente che è necessario intervenire in maniera decisa, anche alla luce del fatto che la mancata applicazione degli standard di sicurezza e certificazione previsti del regolamento ha notevoli impatti sulla salvaguardia dell’ambiente e sulla salute dei cittadini.
L’annuncio dell’avvio di una attività di controllo nei confronti delle imprese non certificate che continuano ad operare nel settore degli f-gas è accolta con grande soddisfazione CNA Installazione Impianti Forlì-Cesena che non ha mai mancato di denunciare l’assurda situazione circa l’onerosità, sia dal punto di vista economico che burocratico, delle procedure di certificazione, decisamente complesse e poco adatte ad un settore composto prevalentemente da piccole imprese. A tale penalizzante situazione, si affiancava anche la totale mancanza di controlli a valle e di sanzioni nei confronti di chi, pur privo di certificazione, ha continuato impunemente ad operare come se nulla fosse. Pur cogliendo con estrema soddisfazione le dichiarazioni della sottosegretaria Vicari, CNA Installazione Impianti sottolinea come ora sia doveroso passare immediatamente dalle parole ai fatti, in modo da garantire l’attività delle imprese che operano correttamente sul mercato sanzionando invece chi, non in possesso di certificato con la sua attività faceva illegalmente concorrenza sleale alle imprese in regola