La progressiva contrazione del credito, in particolare verso le micro e piccole imprese, non aiuta a uscire dalla crisi. Dal 2008, data di inizio della crisi, il supporto del credito al sistema imprenditoriale è continuato fino al 2011-2012, fortemente sostenuto dai Confidi, fra questi Unifidi Emilia Romagna. Ma, dopo quella data, il flusso si è interrotto e oggi dobbiamo registrare una riduzione davvero pesante.
Attenzione però: non si tratta di un credit crunch per tutti, ma concentrato sulle micro e piccole imprese che sono le principali beneficiarie dell’attività dei Confidi. Basti dire che gli impieghi verso le imprese manifatturiere nella nostra provincia sono calati in un  anno del 3,6%, percentuale che sale, collocandosi tra l’8 e il 9% per le piccole e micro imprese. Inoltre, si registra un altro fenomeno ugualmente preoccupante: il credito a bassissimi costi si concentra sulle imprese con rating “migliori”, mentre  tutte le altre subiscono una stretta, anche quando si tratta di imprese solide, soltanto temporaneamente in difficoltà.
In una situazione del genere anche lo stato di salute dei Confidi è preoccupante. Con la crisi che perdura, l’impatto dei crediti deteriorati raggiunge livelli elevatissimi nei Confidi, che ora soffrono per essersi impegnati con forza e coerenza a favore delle imprese negli ultimi anni. Fino al 2011 le garanzie offerte dai Confidi sono cresciute, grazie anche alla storica partnership che legava il sistema alle banche. Dal 2013, però, le banche, anche per far fronte alle loro stesse difficoltà, hanno ridotto i finanziamenti alle imprese, diminuendo la richiesta di garanzie ai Confidi a favore del Fondo Centrale di Garanzia.
C’è stato un progressivo passaggio dalle garanzie private a quelle pubbliche, senza che questa opzione abbia portato un miglioramento nell’accesso al credito delle imprese. È tempo di riconsiderare questa scelta e di lavorare congiuntamente, banche e Confidi, in maniera sinergica e non concorrenziale. Bisogna ottimizzare l’impiego delle risorse pubbliche, a supporto delle micro e piccole imprese. Riordinare la filiera delle garanzie, definendo attività e ruoli di ciascun soggetto coinvolto, a partire da una riforma del Fondo Centrale di Garanzia. Ci aspettiamo anche il contributo del Governo alla patrimonializzazione dei Confidi, così come previsto dalla precedente Legge di Stabilità: purtroppo varie e diverse difficoltà non hanno ancora reso possibile l’erogazione di queste risorse che sono fondamentali per il sistema.
Solo lavorando in sinergia con i vari componenti la filiera del credito si potrà dare un reale supporto alle imprese